Conegliano, fitofarmaci in città: fioccano le segnalazioni

Chiamate continue alla polizia locale di Conegliano, ieri il corso per affrontare le nuove regole L’esperto: allarmismi creati dalla disinformazione, è tempo di aprire al dialogo 

CONEGLIANO. «Sono circondata da vigneti, è la quinta volta in 21 giorni che il mio vicino di 80 anni fa i trattamenti, cosa aspettate a intervenire, fate qualcosa».

È questa la chiamata arrivata ieri all’Usl, da una donna disperata, ma il viticoltore non aveva commesso irregolarità. Sono sempre più le segnalazioni sui fitofarmaci che giungono da residenti, in diversi casi si tratta di falsi allarmi.

«C’è chi va, si informa su internet e Facebook e per questo si agita», osserva Massimo Volpones, tecnico coordinatore del dipartimento di prevenzione e servizio d’igiene dell’Usl, «La colpa non è loro, ma della disinformazione». Altri comportamenti invece - ad esempio la cosiddetta deriva che raggiunge le abitazioni - devono essere sanzionati. Mentre chi fa passeggiate in proprietà e terreni privati, quando sono in corso trattamenti, «Lo fa a suo rischio».

Ieri pomeriggio, nella sede del comando della polizia locale, si è svolto un corso di formazione su come operare in seguito all’entrata in vigore dal primo gennaio 2019 delle nuove norme del regolamento intercomunale di polizia rurale, che vieta glifosate e altri prodotti classificati tossici. Vi hanno partecipato agenti di varie polizie locali che fanno parte del territorio dei 15 Comuni delle Docg e di altri Comuni del Coneglianese.

L’incontro è stato aperto da Sandro Cinquetti, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Usl 2, sguito dall’assessore all’ambiente di Conegliano Claudio Toppan e da Benedetto De Pizzol, fautore del regolamento. Il progetto per il 2019 è di stipulare una convenzione tra Comuni, in modo da creare una squadra coordinata e specializzata tra le polizie locali. Anche dalle segnalazioni che raccolgono azienda sanitaria e Comuni, il tema continua a dividere residenti e agricoltori. La scorsa settimana la polizia locale di Conegliano è stata chiamata persino in un’area residenziale, perché un giardiniere stava trattando una siepe di leccio. Il vicino ha visto spruzzare verso la sua proprietà una sostanza, che non sapeva cosa fosse e così ha chiamato i vigili.

«Secondo me manca il dialogo e non dipende da Usl, vigili urbani, sindaci o amministrazioni» è il punto di vista di Volpones, che è stato relatore del corso e ha un’esperienza trentennale nel campo, «Dipende dalle associazioni che dovrebbero aprire un dialogo con la popolazione».
 

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