Conegliano, lavori a ritmo serrato: la nuova caserma Marras pronta a febbraio
Si tratta di un cantiere da 5 milioni 687 mila e 877 euro, iniziato il 6 maggio 2024, con conclusione dei lavori previsto per febbraio con successivo collaudo probabilmente già a marzo 2026

Proseguono i lavori di recupero all’ex caserma Marras di piazzale San Martino a Conegliano: nei giorni scorsi sono state riposizionate le piastre originali in pietra del porticato ed è stata tolta l’impalcatura.
L’obiettivo ora è quello di concludere l’80% dei lavori per Natale, per poi arrivare alla conclusione del cantiere per febbraio.
«Si intravedono ora parte delle finiture degli esterni, dove risalta il portico, la cui pavimentazione è realizzata con le piastre originali in pietra, accuratamente rimosse e conservate – ha spiegato il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici del Comune di Conegliano, Claudio Toppan – A dicembre avremo (con i tecnici) la possibilità di una visita di cantiere e spero di potervi aggiornare con alcuni particolari degli interni».
Numeri e tempi
Si tratta di un cantiere da 5 milioni 687 mila e 877 euro, iniziato il 6 maggio 2024, con conclusione dei lavori previsto per febbraio con successivo collaudo probabilmente già a marzo 2026.
A seguire sarà poi necessario arredare la struttura per trasformarla in biblioteca civica, che potrebbe aprire tra fine 2026 e inizio 2027.
A luglio, quando l’avanzamento dei lavori era al 50 %, la giunta comunale guidata dal sindaco Fabio Chies e dal vicesindaco Toppan aveva fatto visita al cantiere accolta dal direttore dei lavori, l’architetto Luca Mereu.
L’edificio
Il complesso ex Caserma Marras fu edificato per ospitare il convento dell’ordine dei Domenicani e venne poi trasformata in caserma, ospitando prima un ospedale militare e poi le truppe di stazionamento.
Il complesso è organizzato attorno ad un chiostro e l’attuale complesso si compone di corpi di fabbrica, suddivisibili in due macrogruppi, quelli appartenenti al convento del Settecento e gli immobili secondari usati come stalle e depositi.
Negli anni Settanta del secolo scorso è stata costruita un’estensione che oggi ospita il museo degli alpini.
Come ha spiegato l’ingegnere Paola Ghiro, dirigente del secondo settore lavori publici, è stata «rimossa l’impalcatura esterna, dopo la conclusione dell’intonacatura esterna, con recupero degli intonaci storici (del 1800), prevalentemente originali» e «dopo il recupero delle strutture, ovvero tetto e facciate, ora si proseguirà nel completamento dell’impiantistica e delle finiture (ovvero pavimenti e divisori interni per realizzare le stanze che ospiteranno la futura biblioteca)».
Il recupero
L’intervento prevede infatti il recupero del complesso edilizio vincolato, con una superficie di circa 2000 metri quadri, finalizzato a realizzare al piano terra ambienti di accoglienza degli utenti della biblioteca e delle attività collaterali, sala convegni, spazi espositivi e polifunzionali.
Al primo piano ci sarà la biblioteca a scaffale aperto e sale lettura e studio. Al piano ballatoio ci sarà invece il depositi dei libri a scaffale chiuso e la biblioteca a scaffale aperto e lo spazio lettura/studio. Al secondo piano sono previste le sale lettura.
Il tutto inserito in un edificio migliorato sismicamente, energicamente e adeguato alle normative di prevenzione incendi.
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