Conegliano, apre un caffè intitolato al coronavirus: «Ispirata a questa pandemia»

Primo taglio del nastro dopo il lockdown. La titolare aveva gestito in passato un altro locale nella zona
Allegranzi Conegliano Prossima apertura Bar Corona Tatiana Racovit
Allegranzi Conegliano Prossima apertura Bar Corona Tatiana Racovit

CONEGLIANO. La prima inaugurazione nell’era post-Covid a Conegliano è di un locale che porta il nome dell’emergenza: “Caffè Corona XX”. Un richiamo al virus, con tanto di logo stilizzato nell’insegna, mentre le due “X” stanno per 2020. Corte delle Rose riempe così un nuovo spazio, che sarà aperto da oggi. Alla faccia della scaramanzia e del periodo difficile, è Tatiana Racovit, italo-moldava, a dare una speranza per il futuro. «Avevo gestito per cinque anni il Caffè Puntiglio in zona Porta Monticano – racconta - non è semplice trovare un lavoro e mi sono rimessa in gioco con un locale. È un rischio, ma bisogna avere fiducia».

Fino al 2015 aveva avuto un bar, nei mesi scorsi gli si è aperta una nuova opportunità e così preso in gestione l’esercizio che si trova all’ingresso di Corte delle Rose, sul lato di viale Carducci. L’emergenza ha rallentato l’attività, ma è la prima che scommette dopo il lockdown a Conegliano. «Visto che sto aprendo al termine di questa pandemia ho pensato a “Corona” - spiega la barista - però il nostro anno di nascita è “XX”, cioè 2020». Stasera l’inaugurazione con un rinfresco con gli amici. Da oggi il locale sarà comunque aperto a tutti.

«Saremo una caffetteria, siamo stati accolti bene dalla Corte – racconta Tatiana - per il momento parto da sola, ma ben venga tanto lavoro così posso assumere per contribuire ad aiutare qualcuno e anche lo Stato». Originaria della Moldavia, da diciassettenne anni Tatiana è in Italia ed è cittadina italiana. La denominazione scelta ha fatto discutere sui social, tante le persone che le hanno fatto gli auguri, qualcuno ha criticato. Non saranno il nome e le apparenze a decretare la fortuna, ma come sempre cortesia e qualità. Viene così riaccesa la luce su una vetrina spenta dalla fine dello scorso anno.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso