Concordato Emaprice, ora si teme che salti il nuovo terminal per i bus
CASTELFRANCO
Nuovo terminal bus, la richiesta di concordato in continuità fatta dalla società Emaprice influirà anche sui tempi di questa infrastruttura, già in ritardo di due anni. La notizia infatti non poteva non far capolino anche nella riunione del consiglio comunale di martedì, anche alla luce del fatto che pochi giorni fa era stato riformulato il cronoprogramma per la realizzazione del terminal bus al parcheggio nord della stazione ferroviaria, che comporterà, secondo le intenzioni, anche una “rivoluzione” del trasporto pubblico nella Castellana con la partenza di un servizio bus sub urbano che collegherà Castelfranco a Vedelago, Riese, Resana e Castello di Godego.
L’argomento, in ambito di comunicazioni, è stato sollevato da Sebastiano Sartoretto, capogruppo della coalizione di centro sinistra “Castelfranco Merita”: «Mi guardo bene dall’entrare nel merito delle ragioni per cui la società Emaprice ha presentato domanda di concordato al tribunale di Treviso, ma non in quelle che interessano il Comune di Castelfranco. Abbiamo più volte parlato del ritardo dei lavori che competono a questa società in forza di una convenzione sostenuta da fidejussione e nell’ultima commissione lavori pubblici ci è stato detto che entro settembre i lavori sarebbero stati ultimati. Ora credo che sia estremamente urgente che venga fatto il punto della situazione. Questo perchè non capiti, come è già successo, che chiudiamo la stalla quando sono scappati i buoi».
I ritardi a cui si riferisce Sartoretto hanno riguardato l’asportazione delle big bag contenenti amianto conclusa soltanto nel maggio scorso: ora si attendeva l’operazione preliminare alla costruzione del terminal bus ovvero lo sbancamento per la profondità di un metro per l’asporto di tracce di materiale ferroso, anche alla luce della bonifica bellica. Ora il giudice avrà tempo due mesi per decidere sulla richiesta di concordato di Emaprice e appare improbabile che in questo intervallo comincino i lavori. Ma la cosa, almeno al momento, non sembra preoccupare l’amministrazione: «Come dice la parola stessa - afferma il sindaco Stefano Marcon - parlando di concordato in continuità si palesa la volontà di mantenere gli impegni presi, tra cui ci sono quelli per il terminal bus. Utile ricordare che questo intervento è garantito da una fidejussione di 1,5 milioni. . Ovviamente spero di non arrivare a dover richiedere di escuterla. Aggiungo che a gennaio è prevista una conferenza dei servizi con Provincia, Arpav e gli altri enti coinvolti per decidere come mettere in sicurezza l’area dalla contaminazione emersa». —
Davide Nordio
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