Concita De Gregorio ringrazia don Giorgio
Il direttore dell'Unità commenta l'iniziativa del prete: «Non è stato eroico né scandaloso»

Concita De Gregorio direttore de L’Unità ha scritto un editoriale apprezzato a Mazzocco
MOGLIANO.
«Ringrazio don Giorgio, ma il suo atto non mi sembra né eroico né scandaloso: del resto, le opinioni che esprimo sul mio giornale sono assolutamente in linea con quelle espresse dal settimanale cattolico più diffuso d'Italia, Famiglia Cristiana».
Così risponde Concita De Gregorio, direttore responsabile de L'Unità, all'indomani del caso scoppiato attorno al parroco di Mazzocco che durante l'omelia avrebbe citato il suo editoriale del 18 gennaio dal titolo «Le altre donne». Al termine della messa, il sacerdote ha voluto incorniciare una copia sulla bacheca degli annunci parrocchiali. Una decisione che ha suscitato scandalo e irritazione tra alcuni suoi parrocchiani («Pensavo di andare a messa, non a un comizio») inducendo poi a una rappresentazione folcloristica della vicenda: predica rossa. Tra il direttore dell'Unità e il sacerdote c'è stata ieri sera una cordiale telefonata, uno scambio di impressioni sulla vicenda e un arrivederci in Veneto. «Il mio pezzo diceva che esistono anche altre donne. Sono semplicemente convinta che la maggior parte delle donne italiane non sia in fila per il bunga bunga» spiega il direttore dell'ex giornale ufficiale del Partito comunista italiano. «Ora descrivere - aggiunge - come predica rossa questa citazione mi fa sorridere: non è così. Perchè il nostro, in realtà, è un appello civile a tutte le donne d'Italia, comprese quelle di Mogliano». «E' anche a loro - spiega Concita De Gregorio - che ci siamo rivolte, con Cristina Comencini e Susanna Camusso che per prime hanno sottoscritto l'appello, che ad oggi ha raccolto più di centomila adesioni. Dove siete, ragazze? Madri, nonne, figlie, nipoti, dove siete? Di destra o di sinistra, povere o ricche, del nord o del sud: perchè lo votate? Un appello pre-politico, direi culturale» aggiunge De Gregorio. Che cita non a caso le adesioni di Emma Marcegaglia, Flavia Perina, Evelina Christellin. Il direttore de «l'Unità» inquadra questa campagna, che sfocerà nel presidio nazionale del 13 febbraio a Milano, nella più generale linea editoriale del suo giornale tesa a rappresentare «le altre donne» d'Italia. «E' un appello civile, il nostro. E' il momento di battere un colpo, di non far passare l'idea che la donna è solo quella che va alle feste di Arcore. Sono le stesse cose che scrive don Antonio Sciortino su Famiglia cristiana, che non mi sembra un pericoloso sovversivo». Secondo Concita De Gregorio è proprio «l'atteggiamento culturale» di passività che ha fatto precipitare il paese «in questo baratro, in questa palude», da cui bisogna uscire presto con uno scatto d'orgoglio che parta proprio dalla condizione delle donne. «Ecco, nel mio editoriale ho semplicemente espresso questa convinzione. Evidentemente don Giorgio, che ringrazio, ha sentito risuonare in queste parole un sentimento civile che riconosce e condivide. E ha voluto suscitare una reazione in coloro che lo ascoltavano. Ma invito tutti a riflettere sul contenuto delle parole, non a chi le ha scritte: perchè le parole valgono per quello che sono, le pronunci don Lorenzo Milani o Pier Paolo Pasolini». Don Giorgio Morlin o Concita De Gregorio.
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