Comunità Giovanile, Zaia taglia il nastro

CONEGLIANO. Luca Zaia taglia il nastro della Comunità Giovanile per tossicodipendenti, a Parè, ma anziché appartarsi con le autorità per brindare, si mescola fra i 30 ragazzi che faticano per...

CONEGLIANO. Luca Zaia taglia il nastro della Comunità Giovanile per tossicodipendenti, a Parè, ma anziché appartarsi con le autorità per brindare, si mescola fra i 30 ragazzi che faticano per liberarsi del “drago”. Chiede di essere fotografato insieme a loro, di ciascuno chiede la storia, scherza, bene augura. «Quello raggiunto oggi è un risultato eccezionale per una comunità che assiste ragazzi dai 15 ai 24 anni, l'unica pubblica in Veneto», confida, «è la risposta concreta del mondo del volontariato, dell'associazionismo al problema della droga». La comunità, fondata dai salesiani, occupa case che un tempo appartenevano al patriarcato di Venezia e che furono visitate, pochi giorni prima del suo conclave, dall’allora patriarca Roncalli che divenne subito dopo Giovanni XXIII. Paolo Posapiano, il responsabile, è riuscito a portare anche l’assessore regionale Remo Sernagiotto (che ha assicurato lotta durissima al gioco d’azzardo), il vescovo Corrado Pizziolo, il parroco Fausto Scapin, il sindaco Floriano Zambon, il presidente dei sindaci, Gianantonio Da Re, l’europarlamentare Antonio Cancian, Gianantonio Dei Tos, direttore dell’Ulss. Oltre il 70% dei giovani, dati alla mano, riesce ad uscire dalla droga, come ha ricordato Sernagiotto. Straordinaria l’accoglienza della comunità da parte dei residenti, a differenza dei primi anni quando le reazioni erano di netto rifiuto. Il vescovo è spesso ospite di Posapiano e dei suoi ragazzi e a loro ha augurato un rapido riscatto. La festa per l’inaugurazione dei nuovi padiglioni è durata fino a sera inoltrata, con canti e balli.

Francesco Dal Mas

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