Coltello nell’auto Il fratello di Caneva patteggia la pena

CONEGLIANO Alberto Caneva, il fratello del giovane veronese Giorgio Caneva condannato in primo grado a cinque anni per aver accoltellato una giovane allo Zion rock club, e l’amico Michael Albarello,...

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Alberto Caneva, il fratello del giovane veronese Giorgio Caneva condannato in primo grado a cinque anni per aver accoltellato una giovane allo Zion rock club, e l’amico Michael Albarello, hanno patteggiato ieri la pena per possesso di oggetti atti ad offendere. Secondo gli accertamenti svolti dalla polizia, quella notte Alberto Caneva aveva un coltello lungo 16 centimetri e mezzo, mentre Michael Albarello un tirapugni. Furono così denunciati in base alla legge 110 del 1975, che vieta di portare fuori dalla propria abitazione strumenti atti ad offendere. Ieri il fascicolo è arrivato nel tribunale di Conegliano. Attraverso i propri legali i due ventenni di Minerbe (Verona) hanno richiesto il patteggiamento. La domanda è stata accolta dal giudice Vitantonio Giuliani. Hanno così patteggiato 15 giorni di arresto e 80 euro di ammenda ciascuno, con la sospensione condizionale. Si tratta di uno stralcio dell’indagine condotta dagli investigatori del commissariato di Conegliano, sull’inquietante episodio che si era verificato nel locale di zona Campidui tra il 21 e 22 novembre 2009. Quella notte, mentre era in corso un concerto del gruppo Bloody Beetroots, fu accoltellata una studentessa universitaria padovana, Eleonora Friso. Per quell’aggressione Giorgio Caneva era stato condannato dal tribunale di Treviso nel luglio 2010 a cinque anni di reclusione per lesioni personali volontarie aggravate. Dopo aver trascorso diversi mesi in carcere, il giovane aveva ottenuto i domiciliari già prima della sentenza. Il fratello Alberto e l’amico Michael Albarello, che quella sera erano insieme a lui, non hanno partecipato all’aggressione. Erano stati invece denunciati perché avevano con sé un coltello e una noccoliera. Anche se non vengono usati, la sola detenzione è punita dalla legge come reato. Se loro hanno chiuso la vertenza con il patteggiamento, non così è per Giorgio Caneva. Si è sempre proclamato innocente e per questo ha presentato appello contro la sentenza di primo grado. L’udienza è fissata per il prossimo 6 marzo al tribunale di Venezia. (di.b.)

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