Coltellate e sprangate a un trans per farsi pagare il pizzo: arrestato

Spresiano, in carcere un rumeno che voleva sfruttare i viados che si prostituiscono sulla Pontebbana Quando uno di loro ha deciso di ribellarsi e mettersi “in proprio” sono cominciate violenze e minacce
Di Marco Filippi

SPRESIANO. Voleva il controllo esclusivo sui trans che si prostituivano nella Pontebbana all’incrocio con via Battisti a Spresiano. E guai a chi osava mettersi in proprio, senza pagargli i duecento euro mensili di “tassa” di occupazione del suolo del suo territorio. Oltre a far prostituire un trans rumeno di 31 anni, D.D., suo compagno, Nicu Bala, anche lui rumeno di 25 anni, era riuscito a mettere alle sue dipendenze un altro viado. Ma quando quest’ultimo ha voluto mettersi in proprio, sono iniziate le minacce e le violenze. Per questo motivo Bala è finito dietro le sbarre di una cella del carcere di Treviso, su ordine di custodia cautelare, con le accuse di sfruttamento della prostituzione, estorsione e lesioni personali aggravate. Denunciato per gli stessi reati anche il trans rumeno D.D., suo compagno. La vicenda in questione risale ad inizio giugno scorso quando il trans rumeno D.D. accoglie nella sua abitazione di via Campagnola a Villorba un altro viado, N.V., 28 anni, reduce da un’esperienza di carcere per furto fuori provincia. I due trans inizialmente vanno d’accordo tanto che N.V. affianca il connazionale sulla Pontebbana nell’esercizio della prostituzione. Ma la presenza di Bala in casa, ben presto contribuisce a rendere molto tesi i rapporti tra i tre. Ad agosto N.V. decide di trasferirsi in un appartamento di via Lazzaris a Spresiano. Non accetta più di vivere sotto lo stesso tetto di Bala e del suo amico e compagno trans.

Ma la sua attività di meretricio sulla Pontebbana continua. Come pure continua a pagare il pizzo di 200 euro mensili a Bala. Tutto fila via liscio fino ad ottobre quando N.V. decide di non pagare il pizzo a Bala. Quest’ultimo lo ritiene un affronto e durante un acceso confronto la notte del 13 ottobre Bala aggredisce N.V. con un coltello ferendolo alle braccia. Il trans, però, non si reca all’ospedale per curarsi. Fa passare sotto silenzio l’aggressione anche perché è irregolare in Italia e teme l’espulsione. A quel punto, però, chiede aiuto al suo fidanzato, un marocchino che risiede a Torino. Il magrebino lo raggiunge a Spresiano assieme ad un altro trans, ed infischiandosene di Bacu decide di far prostituire sulla Pontebbana i due viado. Una decisione non gradita da Bala. Il 16 ottobre Bala ed il marocchino, assieme ai due trans si incontrano a Spresiano. Doveva essere un incontro chiarificatore. In realtà si trasforma in una resa dei conti. Bala aggredisce il marocchino con una spranga di ferro. Ne nasce un parapiglia al termine del quale il marocchino e N.V. decidono di andare a denunciare lo sfruttatore rumeno. Lunedì Bala è finito dietro le sbarre su ordine di custodia cautelare emesso dal gip Silvio Maras su richiesta del pm Giovanna De Donà.

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