Colomberotto chiude per lutto «Patròn Tommaso, esempio d’intraprendenza e ottimismo»

Il colosso della carne, a Moriago, ferma lo stabilimento per il funerale Domani alle 15 la cerimonia di addio al fondatore, morto a 90 anni 
Allegranzi Moriago incidente sul lavoro Colomberotto
Allegranzi Moriago incidente sul lavoro Colomberotto

IL RICORDO

L’azienda Colomberotto resterà chiusa domani pomeriggio per dare l’ultimo saluto al patron Tommaso Colomberotto, venuto a mancare venerdì all’età di 90 anni. «A nome dell’intera comunità di Moriago esprimo la vicinanza alla famiglia per la perdita di una persona importante di cui sentiremo tutti la mancanza qui in paese». Il sindaco Giuseppe Tonello ricorda Colomberotto come «l’esempio di un vero self made man. Un imprenditore che era partito da zero, fondando un’azienda che negli anni è cresciuta in modo esponenziale, mantenendo però sempre i piedi per terra». Grazie a lui è nata la Colomberotto, specializzata nella produzione e commercializzazione di carni bovine, realtà che si è espansa negli anni diventando una spa con quasi duecento dipendenti, leader a livello nazionale ed europeo. Tommaso dopo la seconda guerra mondiale era emigrato in Svizzera, dove aveva appreso il mestiere del macellaio, per poi tornare nella sua Moriago. «Nel 1953 aveva aperto una piccolissima macelleria che gestiva insieme alla moglie Nella, in via San Rocco, in centro. Anche quando l’attività era cresciuta ci raccontava degli inizi, di quando era lui che andava a prendere le mucche e si occupava di ogni incombenza», ricorda il primo cittadino.

«Con tanti sacrifici aveva investito, sviluppando l’attività che si era poi espansa anche grazie al figlio Loris in via Montegrappa, dove tutt’ora si trova». Era stato il figlio Loris, attualmente amministratore delegato dell’azienda, ad acquisire nel 1978 un’azienda agricola per affiancare la macelleria di famiglia con l’attività di allevamento, per controllare la crescita e lo sviluppo degli animali e garantire così la qualità finale, avviando la creazione di una filiera totalmente controllata. All’epoca Loris era poco più che ventenne. Una scelta non usuale, a quei tempi, che si era rivelata vincente.

Tommaso aveva infatti trasmesso la passione nel suo lavoro a entrambi i figli, Loris, che tutt’oggi gestisce la Colomberotto, trasformata in spa nel 1994, ed Ivo, che lavora nel settore. Oltre alla passione, in Colomberotto le persone ricordano l’umiltà di chi aveva costruito il suo impero (la holding della famiglia Colomberotto, Colori spa, nel 2016 ha registrato un fatturato di 145 milioni di euro), senza dimenticare il valore del lavoro e continuando ad attivarsi per raggiungere nuovi traguardi. Nel 2000 il volume commerciale dell’azienda era aumentato, sia in Italia che in Europa, ed iniziavano a stringersi i legami con la grande distribuzione.

«Incontravo tutti i giorni Tommaso la mattina presto nei pressi del municipio per prendere il caffè, era generoso in ogni suo gesto, con lui il caffè non c’era verso di pagarlo perché lo offriva sistematicamente lui», dice il sindaco Tonello. «Ricordo la sua grande generosità e vicinanza alle associazioni di volontariato a cui non faceva mai mancare il sostegno. Il suo ottimismo era contagioso, trasmetteva buonumore. Un ricordo che resta nel cuore, perché sia da esempio a tutti noi». Il funerale si terrà domani alle 15 nella chiesa parrocchiale di Moriago; stasera alle 19.30 sarà recitato il rosario. —

Maria Chiara Pellizzari

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso