Colomberotto, bufera sul mega-macello

Moriago: sì della Provincia al nuovo stabilimento, ma con riserva per odori, rumori e inquinamento

MORIAGO DELLA BATTAGLIA. Sì con riserva al nuovo stabilimento della Colomberotto Carni. La Provincia dà voce alle preoccupazioni dei cittadini e impone alla ditta di Moriago una serie di prescrizioni da rispettare contro cattivi odori, rumori molesti e inquinamento delle acque del Rosper e delle Fontane Bianche. Il giudizio di compatibilità e incidenza ambientale, espresso nella riunione di giunta dello scorso 9 dicembre, è quindi positivo, ma con alcune prescrizioni.

Il nuovo sito della Colomberotto in via Monte Grappa, d’altra parte, non passerà inosservato, ed è destinato a cambiare il volto urbanistico del paese. Il progetto parla di un impianto di macellazione, lavorazione e commercializzazione con una pianta di 6 mila metri quadrati, da 321 a 500 capi macellati al giorno, 130 tonnellate di carcasse e 300 metri cubi di refluo giornalieri. I consiglieri di “Moriago Mosnigo Civica” avevano depositato alcune osservazioni, che la Provincia ha tenuto in considerazione. Prima di tutto, il rischio che gli scarichi siano convogliati nel torrente Rosper, e quindi nell’oasi naturalistica delle Fontane Bianche, con il rischio di un danno incalcolabile per l’ambiente del Quartier del Piave. La Provincia ha quindi disposto «un ulteriore ciclo di verifica dei valori della qualità chimico-fisica delle acque del torrente Rosper, e dell’area delle Fontane Bianche interessata dallo scarico».

Poi gli odori, altro elemento di preoccupazione per gli abitanti di Moriago: «Si prescrive vengano adottate tecnologie e procedure atte a minimizzare la formazione di odori molesti, come barriere, sistemi di odorizzazione, possibilità di lavorare in depressione». E infine, i rumori: «Va effettuata una verifica post-operam del rispetto dei valori limite di rumore, assoluti e differenziali, in periodo notturno, presso i ricettori». Assolti, invece, i fumi di combustione della progettata centrale a biogas da biomassa per la produzione di energia elettrica. «La qualità dell'aria nel territorio comunale è già fortemente compromessa, presentando per molti parametri livelli di inquinamento superiori a quelli di una città come Treviso», aveva denunciato “Moriago Mosnigo Civica”. Lo studio di Arpav, invece, ha dimostrato il sostanziale rispetto dei principali parametri di qualità dell’aria anche ad impianti realizzati, senza emissioni di diossine o furani, idrocarburi, composti organici volatili. (a. d. p.)

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