Donna di 30 anni infettata dal West Nile a Codognè
La giovane non è in gravi condizioni. La sindaca Jessica Masini: «Raccomandiamo attenzione, niente acqua stagnante»

I sintomi di una banale influenza con febbre, mal di testa e irritazione generale. La diagnosi: virus del West Nile.
Una giovane di 30 anni residente a Codogné è stata infettata da una zanzara, ma non si sa di preciso dove. Per lavoro la trentenne è infatti abituata a girare e quindi non si sa dove abbia contratto il virus.
L’allerta
L’allerta martedì è scattata nel paese dove risiede, ma i controlli attivati dall’Ulss 2 non hanno portato riscontri.
Non sono state trovate larve o zanzare infette in fossati e caditoie a Codogné. In ogni caso è scattata la procedura prevista e la sindaca Jessica Masini ieri ha informato i suoi concittadini.
«La persona infettata per fortuna ha avuto sintomi lievi», spiega la sindaca, che si è messa subito in contatto con lei per accertarsi delle sue condizioni di salute e una pronta guarigione.
La giovane sta bene, non è mai stata ricoverata in ospedale e sta seguendo la terapia prevista. Il 14 agosto era già stato effettuato un trattamento contro le zanzare in paese, già previsto, prima che emergesse il caso.
«I trattamenti larvicidi sono stati regolarmente effettuati – ha detto la prima cittadina –. Come amministrazione continueremo a collaborare con l’Ulss per garantire il monitoraggio e la sicurezza della nostra comunità. Non ci sono motivi di allarme, ma solo l’invito a mantenere alcuni comportamenti utili ad evitare la diffusione del virus».
Il protocollo
Le raccomandazioni sono sempre le stesse, per prevenire la diffusione delle larve. Ovvero non lasciare contenitori con acqua stagnante, usare prodotti repellenti per le zanzare e per quanto possibile abiti lunghi, soprattutto verso le ore serali, mettere zanzariere a porte e finestre e cambiare l’acqua anche nelle ciotole degli animali.
Gli insetti che trasmettono il virus sono “normali” zanzare. Le problematiche possono sopraggiunge in soggetti fragili o con pregresse patologie.
Anche per questo è importante difendere chi è più debole con quei semplici accorgimenti. Ieri il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha comunicato che l’Italia è lo Stato europeo più colpito quest’anno dal West Nile. 274 casi, l’80% delle persone infettate nel Continente sono italiani o vivono in Italia. 19 sono stati i morti.
Alcune persone al contrario non manifestano nemmeno sintomi. «Nell’Ulss 2 – fanno sapere dall’azienda sanitaria – nel 2025 ci sono stati 9 casi di West Nile, concentrati in questi 2 ultimi mesi. Nessuna forma neurologica, ma tutte forme con cefalea, stanchezza e febbre». Insomma nel trevigiano nessun caso grave.
L’attenzione rimane sempre elevata nelle autorità sanitarie, soprattutto per quanto riguarda il virus tropicale Dengue, sempre trasmesso dalle zanzare.
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