Cocaina al Levamisolo, mix letale invade la Marca

Allarme della Questura dopo le analisi su parte della droga venduta dal giro dei dominicani smantellato venerdì. «Gravissime conseguenze sul fisico»
20100715-CRO-TORINO-CONFERENZA STAMPA IN QUESTURA:OPERAZIONE "JOUK" OPERAZIONE INTERNAZIONALE CON LO SPACCIO E IL TRAFFICO DI COCAINA Un momento della conferenza stampa di questa mattina alla questura di Torino sull'operazione "Jouk", operazione internazioale sul traffico e spaccio di cocaina. Badanti per nascondere l'attività di trafficanti di cocaina. Svolgevano una vita normale, senza alcun lusso, ed erano ricercatissimi nella loro professione. Importavano stupefacenti dal Perù, di cui erano originari, e dall'Ecuador, fino a Torino, dove lavoravano. A mettere fine alla loro attività, al termine di un'operazione durata un anno e mezzo e che ha portato all'arresto di 16 persone e al sequestro di alcuni chili di 'polvere bianca', sono stati gli agenti del commissariato Mirafiori. Iniziata come una normale operazione contro lo spaccio di quartiere, con l'individuazione di alcuni pusher e trafficanti locali, l'inchiesta ha poi assunto una dimensione internazionale, interessando anche la Spagna, crocevia del trasporto della droga, e il Sudamerica. Proprio questo secondo filone ha consentito di scoprire che sei badanti peruviani, uomini e donne, reclutavano corrieri talvolta consapevoli e talvolta ignari di tutto (e in quest'ultimo caso pagati pochissimo) per il trasporto della cocaina, talvolta in confezioni di latte in polvere per non destare sospetti. Figure chiave dell'organizzazione erano Khalid Jouk, grossista marocchino tramite tra i trafficanti peruviani e i pusher nostrani, e i badanti peruviani Fanny Zutta, Roxana Anticona, Miguel Angel Carranza e Manuel Cruzado, tutti finiti in manette. ANSA / ALESSANDRO DI MARCO / PAL
20100715-CRO-TORINO-CONFERENZA STAMPA IN QUESTURA:OPERAZIONE "JOUK" OPERAZIONE INTERNAZIONALE CON LO SPACCIO E IL TRAFFICO DI COCAINA Un momento della conferenza stampa di questa mattina alla questura di Torino sull'operazione "Jouk", operazione internazioale sul traffico e spaccio di cocaina. Badanti per nascondere l'attività di trafficanti di cocaina. Svolgevano una vita normale, senza alcun lusso, ed erano ricercatissimi nella loro professione. Importavano stupefacenti dal Perù, di cui erano originari, e dall'Ecuador, fino a Torino, dove lavoravano. A mettere fine alla loro attività, al termine di un'operazione durata un anno e mezzo e che ha portato all'arresto di 16 persone e al sequestro di alcuni chili di 'polvere bianca', sono stati gli agenti del commissariato Mirafiori. Iniziata come una normale operazione contro lo spaccio di quartiere, con l'individuazione di alcuni pusher e trafficanti locali, l'inchiesta ha poi assunto una dimensione internazionale, interessando anche la Spagna, crocevia del trasporto della droga, e il Sudamerica. Proprio questo secondo filone ha consentito di scoprire che sei badanti peruviani, uomini e donne, reclutavano corrieri talvolta consapevoli e talvolta ignari di tutto (e in quest'ultimo caso pagati pochissimo) per il trasporto della cocaina, talvolta in confezioni di latte in polvere per non destare sospetti. Figure chiave dell'organizzazione erano Khalid Jouk, grossista marocchino tramite tra i trafficanti peruviani e i pusher nostrani, e i badanti peruviani Fanny Zutta, Roxana Anticona, Miguel Angel Carranza e Manuel Cruzado, tutti finiti in manette. ANSA / ALESSANDRO DI MARCO / PAL

Cocaina tagliata con una sostanza pericolosa per la salute, anche letale: e' quanto ha accertato l'analisi fatta fare dalla Polizia di Stato di Treviso nell'ambito dell'inchiesta che ha portato, due giorni fa, all'arresto di sei persone e alla chiusura del ristorante Taino di via Pindemonte a Treviso, gestito da un domenicano.

La Squadra Mobile ha fatto analizzare quasi tre etti di cocaina che ha fatto emergere una mistura di varie sostanze, tra cui il levamisolo, un medicinale impiegato fin dagli anni '70 nelle cure chemioterapiche e invece dai veterinari come antiparassitario. Ora e' usato per tagliare la cocaina (negli Usa la sostanza e' usata per il 70% in questo tipo di droga) per allungare l'effetto dello 'sballo', ma le conseguenze possono essere nefaste.

Gli assuntori possono avere lesioni necrotiche evidenti sul viso e se, usata costantemente, gli effetti sono quelli dell'artrosi sul sistema immunitario con una riduzione devastante del numero di globuli bianchi e una banale infezione puo' essere letale. «Ancora una volta - ha detto il questore di Treviso, Carlo Damiano - l'attenzione posta dalla Polizia di Stato di Treviso verso la diffusione di nuove droghe ha dato risultati straordinari soprattutto nei termini di prevenzione».

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