Claudio il «caregheta» di Biancade

RONCADE. Trasforma pezzi di tronco di legno in opere d'arte, crea quadri ad intarsio e fa anche il «caregheta». E' Claudio Baldo, 61 anni, di Biancade. Nella sua vita ha sempre fatto l'operaio metalmeccanico portando, però, nel cuore la sua vera, unica passione: la scultura per il legno. Ha creato «la vita nel bosco», realizzando diversi animali che vivono nel bosco stesso, ma anche funghi di vari tipi. Ora sta lavorando per creare «la vita nel pollaio» costruendo galline, oche, anatre, pavoni e tacchini. Prima, però, trascorre molte ore del suo tempo libero lungo le siepi della zona alla ricerca di tronchi di ciliegio, noce, acero pioppo e altri tipi di legno per creare le sue sculture. Le sue opere vengono spesso, su richiesta, presentate agli alunni delle scuole dell'infanzia e elementari della Marca Trevigiana. Claudio Baldo, che fa parte del gruppo "Amici di San Martino", nel suo piccolo laboratorio pieno di scalpelli, seghetti, martelli e colla, da anni realizza anche quadri, presepi e altri lavori ad intarsio, ma fa anche il "caregheta", un mestiere antico oggi pressoché scomparso. Impagliare le sedie è un'arte secolare, un tempo importante, ma da anni ormai relegata "in serie B". Nuovi materiali hanno sostituito la paglia e i sistemi industriali governano la produzione di sedie standard. Ma il "caregheta" lavora ancora, proprio a testimoniare la sopravvivenza di un artigianato in via di estinzione. Claudio impagliava le "careghe" già a 20 anni. «Ho imparato da mio padre Secondo, da poco scomparso», racconta, «che impagliava nelle stalle dei contadini per guadagnarsi da vivere. Ora il mio scopo è quello di trasmettere la tradizione nelle mostre, nelle fiere e nelle scuole». E' una passione che riporta ad un passato lontano di miseria e di duro lavoro, ma anche di tradizioni dimenticate. In agosto infatti, col «cadente di luna», Baldo va a cercare «el strame» lungo il Sile e il Musestre e lo fa seccare alle correnti d'aria appeso alla "tiera", dopo averlo accuratamente legato a mazzetti. Gli servirà nelle giornate e nei mesi invernali, per impagliare seggiole, intrecciando le lunghe foglie e pressandole con uno "sponcio", fino ad addossarle serratamente l'una all'altra.
Galliano Pillon
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