Città al voto, spunta Colomban «Ho inviato le mie idee ai partiti»

Il manager: «Candidarmi? No, posso aiutare con un progetto». Interesse di Noi per Conegliano
PERTILE - PADOVA 2.0. DA SX: MASSIMO COLOMBAN, PERTILE - PADOVA 2.0
PERTILE - PADOVA 2.0. DA SX: MASSIMO COLOMBAN, PERTILE - PADOVA 2.0

CONEGLIANO

"Pasqua di rigenerazione". È l’augurio che Massimo Colomban rivolge a quella che considera la sua città, anche se abita a Santa Lucia di Piave. È stato il fondatore di Permasteelisa, prima, e di ‘Castelbrando’, poi. In molti lo danno come probabile candidato a sindaco, lui che è stato autorevole assessore alle società partecipate del Comune di Roma.

«SIAMO A DISPOSIZIONE»

«Ci mettiamo a disposizione, io ed altri amici, di chi troverà interessanti le nostre idee di rinascita, ma il sindaco proprio no. Io non ho il tempo necessario per farlo». Proprio no, Colomban? La risposta è un sorriso. «La città ha bisogno di forze giovani, che abbiano visione. Conegliano deve ritrovare la sua vocazione, interna ed esterna. Ha il massimo delle infrastrutture. È la porta principale di un patrimonio Unesco che potrebbe far arrivare turisti di qualità da ogni parte del mondo. Ma deve decidersi a farsi un futuro». Al momento pare che Colomban non voglia scendere in campo, ma se si creassero le condizioni, lui e gli amici, probabilmente, un passo avanti lo farebbero. Solo che c’è un problema: in quale direzione avverrà questo passo? Colomban, insieme ad alcuni autorevoli amici, dall’avvocato Bruno Barel, docente di diritto europeo alla Scuola di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Padova, all’architetto Carlo Canato, già direttore del patrimonio Regionale e dell’Istituto Regionale per le Ville Venete e dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Conegliano dal 1990 al 2007. Hanno messo a punto una piattaforma, in collaborazione con tutta una serie di associazioni, il Rotary in primis, che hanno inviato agli attori politici in campo. La prima risposta? «Ci è arrivata, guarda caso, da “Noi per Conegliano”, i cui rappresentanti hanno dimostrato molto interesse". E il centrodestra? La piattaforma è stata recapitata, fra gli altri, al coordinatore della Lega, Roberto Bet, al sindaco uscente, Fabio Chies, al predecessore Floriano Zambon. Le reazioni? Ancora nessuna.

CONEGLIANO “CAPITALE”

«D’altra parte – spiega Stefano Dugone (Popolari per Conegliano) – non c’è ancora ombra di candidatura. E noi, si badi, ci saremo se il centrodestra sarà inclusivo». In un recente convegno del Rotary, Colmban ha parlato da candidato in pectore. «Dobbiamo unire le forze di quest’area di 29 Comuni sotto l’ombrello dell’Unesco, valorizzando la stazione di partenza e di arrivo che è praticamente Conegliano. Stazione non solo ferroviaria, anche autostradale ma la valorizzazione non passa per la decrescita felice».

«AREA EX ZANUSSI al comune»

In particolare il manager sollecita che si riempiano di intelligenza i contenitori vuoti, troppi e dispersi ovunque. «C’è un ‘buco nero’ (l’area ex Zanussi), che inquina l’area da troppe decine di anni. Il Comune non può starsene fuori perché ha il diritto e il dovere di prendere quest’area, bonificarla e creare un parcheggio di migliaia di posti che può attirare i visitatori a Conegliano che sta morendo. Mi dicono che Conegliano negli ultimi 10 anni ha perso il 50% dei visitatori. È il momento di reagire». Rigenerazione: ecco la parola magica. Da realizzare sul serio. «La rigenerazione urbana – insiste Barel, in sintonia con Colomban – non è un’operazione urbanistica ma culturale e sociale, fatta di idee alle quali poi seguono semmai gli interventi sul territorio. Quindi – insistono, rivolti ai futuri candidati - basta con l’idea ‘costruiamo tanto perché vendiamo tutto e attiriamo gente’. Il tema è l’opposto: prima devi avere le idee e su queste costruisci un progetto strategico che può anche aver bisogno di contenitori ma anche di vuoti. Il valore non è più legato ai pieni ma ai vuoti: il vuoto spesso genera valori». —



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