Lavoro, welfare, inverno demografico: la Cisl a confronto con i candidati consiglieri regionali

Incontro promosso dalla Cisl di Treviso e Belluno con i candidati consiglieri regionali per la Marca. Il segretario generale Orrù: «Servono più tavoli tra istituzioni e parti sociali nel territorio»

Pietro Nalesso
I partecipanti al confronto promosso dalla Cisl
I partecipanti al confronto promosso dalla Cisl

Sindacalisti a confronto con i prossimi candidati consiglieri regionali per la Marca. Lunedì 3 novembre al BHR Hotel di Quinto si è tenuto un incontro tra oltre cento tra dirigenti e delegati, componenti del Consiglio generale della Cisl Belluno Treviso. Al centro della discussione i dieci punti del manifesto “Per il Veneto del futuro. Un patto per lo sviluppo, il lavoro, lo stato sociale”, elaborato da Cisl Veneto.

Tra i temi affrontati qualità e sicurezza sul lavoro, formazione, democrazia economica, transizione digitale ed ecologica, crisi demografica.
I candidati sul palco, incalzati dalle domande dei presenti, erano quattro: per Treviso erano presenti Paola Roma in rappresentanza della coalizione di centrodestra, e Claudio Beltramello per il centrosinistra.

«Abbiamo voluto questo confronto diretto dopo aver riscontrato punti interrogativi nei lavoratori e nodi da sciogliere nelle aziende», spiega il segretario generale Cisl Belluno Treviso, Francesco Orrù, «E’ stato un confronto proficuo, ma servono più tavoli tra istituzioni e parti sociali nel territorio. A questo proposito, dopo le elezioni regionali del 23 e 24 novembre cercheremo di stabilire subito una connessione con i consiglieri eletti: le problematicità sono molte e toccano la maggior parte dei lavoratori. A nostro avviso, particolarmente preoccupanti sono i temi della crisi abitativa e dell’inverno demografico: nei prossimi 15 anni, nella Marca, ci sarà una carenza di circa 80 mila lavoratori».

Secondo il report prodotto dalla Cisl, negli ultimi dieci anni il potere d’acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici trevigiani è calato dell’11% a causa di un’inflazione provinciale aumentata del 20%. Gli infortuni sul lavoro nel 2024 sono stati quasi 14 mila; fino ad agosto 2025 se ne sono registrati più di 8000, di cui 9 mortali. L’aumento della spesa sanitaria a carico del cittadino è cresciuto del 40% dal 2017 a oggi, mentre la spesa pubblica del 26%.

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