Cinergia per ora non riapre: «Regna troppa incertezza»

I titolari attendono che la situazione si stabilizzi: «Per ora ci sono pochi titoli e per riaprire le sale serve del tempo, lo faremo più avanti» 
Di.b.
Allegranzi Conegliano Buovo cinema Cinergia
Allegranzi Conegliano Buovo cinema Cinergia

CONEGLIANO

Il poco di tempo per programmare la ripartenza, l’incognita del rapporto tra spese e ricavi, la mancanza di prime visioni, fanno al momento mantenere chiuso il multisala Cinergia. Non c’è ancora una data per l’apertura delle sale nel cinema di Conegliano.

Tanta è l’attesa tra i coneglianesi per tornare davanti al grande schermo e la volontà degli imprenditori è quella di ripartire, ma rimangono ancora troppe le incognite. «La riapertura come la pensavamo noi è ancora lontana, servirebbero almeno trenta, quaranta giorni di preavviso per riaprire», spiega Tiziano Solmi, che con Alessandro Tizian gestisce la catena dei Cinergia, che conta altri due cinema nel Veronese, a San Bonifacio e Legnago. Il multisala di Conegliano ritornerà, però non si sa quando.

«La volontà è di aprire per il nostro lavoro e per il nostro pubblico – aggiunge - oggi potremmo aprire, però magari tra quindici giorni con il sistema a fasce saremmo costretti a richiudere, sarebbe un disastro». Gli imprenditori hanno investito su Conegliano, rilevando l’ex Méliès. I primi mesi tra la fine dicembre 2019 e inizio 2020 erano stati un successo di presenze. Erano stati anche accettati gli abbonamenti non usufruiti del Méliès. Dopo il blocco per la pandemia adesso prevale l’incertezza.

Le pellicole a disposizione sono ridotte, così come i posti che possono essere utilizzati nelle cinque sale. «Riavviare un cinema non è come riavviare un bar - osserva Solmi -, il prodotto lo dobbiamo acquisire e adesso non c’è. Finché non ci sarà una omogeneità nelle aperture in tutta Italia non credo verranno messi a disposizione film e quel poco che c’è esce anche sulle piattaforme». Ad esempio Nomadland, il lungometraggio vincitore di tre premi Oscar, arriverà in contemporanea nelle sale e su Disney+. «Se dobbiamo pagare i film come in una stagione normale e non in esclusiva – conclude l’imprenditore - capiamo le major, ma anche noi dobbiamo rientrare delle spese». L’apertura ora non è sostenibile. —



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