Ciclabile del Piave, nuovi progetti per il turismo fra Treviso e Belluno

Prosegue il progetto della costruzione del prodotto turistico legato alla Ciclabile del Piave, una meta turistica di nicchia che attraversa le tre province venete di Belluno, Treviso e Venezia lungo un percorso di 220 chilometri che va dalle Dolomiti a Venezia e la sua Laguna
TREVISO. Prosegue il progetto della costruzione del prodotto turistico legato alla Ciclabile del Piave, una meta turistica di nicchia che attraversa le tre province venete di Belluno, Treviso e Venezia lungo un percorso di 220 km che va dalle Dolomiti a Venezia e la sua Laguna. Un percorso che parte dai 1.700 metri di quota e arriva al livello del mare, dalle Sorgenti del fiume Piave fino all’Adriatico, vicino a Jesolo, lungo un tragitto  Straordinariamente ricco di tracce storiche, artistiche e culturali.
 
Il progetto della Ciclabile del Piave nasce grazie ai tre consorzi del Bacino Imbrifero del Piave (Bim Piave di Belluno, Treviso e Venezia), nell’ambito del finanziamento di progetti a favore del territorio.
 
 
In particolare, questa idea nasce dalla volontà di far interagire il turista con gli aspetti peculiari di quest’area, permettendogli di vivere un’esperienza di viaggio unica e allo stesso tempo personalizzabile a seconda degli interessi, anche grazie all’ospitalità sviluppata con il Consorzio Dmo Dolomiti della Provincia di Belluno, la rete d’imprese “Cycling in the Venice Garden”, che si avvale della collaborazione del Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, manager della medesima rete, e l’ospitalità del litorale veneziano.
 
Si tratta di un progetto che vede impegnati i consorzi Bim per un periodo pluriennale e che quest’anno ha visto partire anche la promozione a livello nazionale.
 
 
Uno step portato avanti attraverso due principali attività: l’organizzazione di un educational dedicato ai media nazionali e il supporto alla corsa ciclistica a tappe Adriatica Ionica Race, organizzata dal campione di ciclismo Moreno Argentin. L’educational ha visto la partecipazione di un gruppo di giornalisti e blogger provenienti da agenzie di stampa come Agi e Ansa, il quotidiano repubblica.it, e periodici quali Dove, Bell’Italia, Cosmopolitan, oltre a blog di settore come ladradibiciclette.it e cyclinginlove.it. Per tre giorni i partecipanti hanno pedalato lungo il percorso e visitato una selezione di punti d’interesse culturale, turistico ed enogastronomico. Infine hanno assistito al passaggio della corsa ciclistica Adriatica Ionica Race, durante la tappa che ha visto impegnati gli atleti da Musile a San Donà di Piave.
 
La stessa corsa era transitata anche in provincia di Belluno con l’arrivo al Passo Giau e la partenza del giorno successivo da San Vito di Cadore. Un evento questo che ha permesso al percorso della Ciclabile di avere subito una grande visibilità sui media ma che, come commenta il campione Argentin “è solo un primo passo per la promozione del prodotto turistico.
 
Il Piave è di per sé un brand, un contenitore ricchissimo di spunti anche per target molto diversi tra loro, ed è importante riuscire a catalizzare un turismo che già c’è lungo il suo percorso. Diventa quindi necessario sviluppare nuove attività costruendo una rete d’impresa, sia per quanto riguarda l’accoglienza che i servizi, in particolare quelli legati alle bici, come il noleggio, le riparazioni, la ricarica delle batterie.
 
Da tutto ciò possono derivare opportunità per chi già vive il territorio e vuole sviluppare la propria attività nell’ambito di questo tipo di turismo; bisogna creare un prodotto di qualità vendibile da tutti, per una nuova cultura di accoglienza e servizi. Si tratta di un progetto articolato e ambizioso, ma se riusciamo potremo dire di aver fatto veramente l’interesse dei territori”.
 
Anche il Presidente del Consorzio Bim Piave di Belluno Umberto Soccal commenta un bilancio che per ora è positivo: “Crediamo molto nel progetto della Ciclabile del Piave che riteniamo essere una grande opportunità a livello turistico per la nostra provincia, ma anche per Treviso e Venezia. L’idea ha unito gli enti organizzatori e suscitato interesse generale e da parte dei media. Ne siamo molto soddisfatti, pur con la consapevolezza che altro va fatto ancora, sia a livello infrastrutturale che di promozione, ma in questo il Bim rinnova il suo impegno”
 

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