«Ci sono rimasto molto male»

TREVISO. Alberto Fantin, il ragazzo che visse due volte, senza nemmeno accorgersene, non è arrabbiato, anche se la vicenda che l’ha visto come involontario protagonista, l’ha un po’ scosso. Ha la faccia del bravo ragazzo, lo studente della quinta B del “Palladio”, ad indirizzo arti grafiche, rimasto, suo malgrado, vittima di un brutto scherzo.
Allora Alberto, ci spieghi cos’è successo?
«Semplicemente che alcuni miei amici, che ieri notte non sapevano come passare il tempo, hanno pensato bene di farmi passare per morto. Con il sistema di “fotoshop” hanno copiato una pagina della “Tribuna” ed hanno dato la falsa notizia della mia morte in un incidente stradale, postandolo sul mio profilo Facebook».
Quando te ne sei accorto?
«Avevo intuito, già ieri sera, quando mi sono collegato su Skype con loro, che c’era qualcosa nell’aria. Stamattina, poi, alle 7.10, quando è suonata la sveglia, ho subito acceso il computer ed ho visto lo scherzo».
Come l’hai presa?
«Non bene. Infatti, mi sono subito attivato per cancellare tutto. Solo che non immaginavo che la notizia si sarebbe diffusa così rapidamente, anche perché alle 7.30 era già tutto cancellato. Poi a scuola ho sperimentato gli effetti di quello stupido scherzo».
In che modo?
«Beh, quando sono arrivato ho trovato i miei compagni di classe letteralmente disperati. Quando mi hanno visto mi sono subito corsi incontro per abbracciarmi. C’era chi piangeva ancora. Mi hanno detto che anche alcuni prof l’avevano presa male. Poi il preside mi ha chiesto cos’era successo e gli ho raccontato tutto».
Insomma, un’accoglienza un po’ particolare...
«Si e ne avrei fatto volentieri a meno, anche se ho visto che ci sono tante persone che mi vogliono bene. Per due ore ho quasi tremato ed un po’ anche vergognato anche se non ho colpe in tutta questa vicenda».
Denuncerai gli autori di questo scherzo?
«Non lo so, certo sono molto arrabbiato. Magari se non l’avessi vissuta in prima persona, ci avrei anche riso su».
Che lezione ne hai tratto da questa vicenda?
«Che internet va usato correttamente e non ci si può scherzare».
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