Chiuso l’hotel Winkler via gli ultimi profughi andranno a Treviso

VITTORIO VENETO. Ha chiuso i battenti il centro d’accoglienza per i profughi all’ex hotel Winkler di San Floriano. Lo gestiva la società Nova Facility, che ha deciso di concentrare la sua attività nelle caserme “Serena” e “Zanusso”, rispettivamente a Treviso e a Oderzo, dove, tra l’altro, sono stati trasferiti gli ospiti di Vittorio Veneto.

«Ritengo che questo sia un vero e proprio evento per tutta la Val Lapisina che ha sofferto per tre anni la presenza di questa povera gente – afferma l’assessore Bruno Fasan, che abita poco distante – la sofferenza è stata di varia origine, anche ambientale: senza offendere nessuno, dico però che il vicino torrente Battirame, dove finivano gli scarichi del centro, non sarà più inquinato».

Ma in valle non tutti la pensano allo stesso modo. «Il nostro assessore ovviamente gioirà – sottolinea Gianni Dal Tio, già consigliere di quartiere, – però rivedere il Winkler ancora chiuso e buio sarà molto triste. Questa, in ogni caso, era una struttura che animava tutta la valle». In città, il Winkler era l’impianto con più immigrati dopo il Ceis di Santa Giustina. L’immobile è di proprietà della società Tonon. Nei mesi scorsi l’ospitalità era stata sospesa per qualche periodo dopo che erano stati riscontrati nella struttura parametri di idoneità non corrispondenti a quelli previsti per l’accoglienza.

La Lega di Vittorio Veneto aveva preso ripetutamente a bersaglio sia il Winkler, sia il Ceis, chiedendone l’immediata chiusura. Ma chi difendeva il centro, ha sempre ribadito come gli ospiti dell’uno come dell’altro ambiente non si sono mai fatti notare per comportamenti poco idonei, a parte la protesta di qualche anno fa degli ospiti del Ceis causata da presunte disfunzioni interne.

Nel periodo di maggiori sbarchi in mare, la rete dell’accoglienza dei profughi a Vittorio Veneto è salita fino a trecento persone; adesso ne conta meno della metà e le strutture stanno progettando una riconversione. All’ingresso della Val Lapisina, in località “12 Ponti”, è tra l’altro operativa una comunità gestita da un’associazione di volontariato con un piccolo gruppo di immigrati che comunque si stanno avviando verso l’integrazione con progetti dedicati. —

F.D.M.

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