Chiuse le indagini sul caso Gaiatto-bis Oltre 120 le denunce

La Procura di Pordenone ha chiuso le indagini sul fascicolo “Gaiatto bis”, in cui sono confluite le querele per truffa sporte dai risparmiatori fra dicembre 2018 e febbraio 2019, dopo l’arresto dell’ex trader portogruarese, eseguito l’11 settembre dell’anno scorso. Sono 120 le denunce raccolte in poco meno di tre mesi dagli inquirenti. Arrivate da risparmiatori in prevalenza veneti e friulani. Il danno complessivo patito dai 120 risparmiatori ammonta secondo la Procura a 7.820.000 euro. I querelanti hanno investito complessivamente 11.126.000 euro, mentre sono stati loro restituiti 3.300.000 euro. Sono nove gli indagati in questo secondo filone, già coinvolti nella prima tranche dell’inchiesta. La Procura ha contestato tutte le nuove ipotesi di truffa a Fabio Gaiatto, 44 anni, alla procacciatrice di clienti Claudia Trevisan, 48 anni, di Fossalta di Portogruaro e a Massimo Minighin, 43 anni, il creatore del sito internet di Venice, anch’egli residente a Fossalta.

Rispondono invece solo dei casi in cui sono stati espressamente citati in querela gli altri sei indagati: il consulente finanziario Giulio Benvenuti, 33 anni, vicentino, l’ex edicolante Massimiliano Vignaduzzo, 47 anni, di San Michele al Tagliamento, il quadro in azienda Marco Zussino, 52 anni, di Basiliano, l’ex subagente assicurativo ed ex consulente finanziario Luca Gasparotto, 49 anni, di Cordovado, il ragioniere palmarino Massimo Osso, 47 anni, l’agente assicurativo Moreno Vallerin, 44 anni, di Due Carrare.

Zussino, Vallerin e Osso si sono dichiarati estranei alla truffa, spiegando di essere stati semplici investitori. Benvenuti, scoperto il raggiro, ha sollecitato i suoi clienti a sporgere denuncia contro la Venice. Per le difese, Trevisan era una semplice dipendente, l’informatico Minighin nulla sapeva della truffa, Vignaduzzo era pagato da una società estera. —



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