Chiude il “Maglificio” ma riapre la “Maglieria”

CAERANO SAN MARCO. Chiude lo storico Maglificio Montegrappa. A casa 14 dipendenti, salvi invece altri 26 posti di lavoro. Finisce così un’epoca di alta moda “made in Italy”, quello appunto del Maglificio Montegrappa. È la storia di un’azienda, nata nel 1966, e di una famiglia, quella dei Volpato. A dare il via al maglificio di via Padova era stato il papà Sergio assieme alla moglie Paola (e qualche collaboratore). Dalla sua esperienza nel campo della tessitura, 47 anni fa Volpato aveva dato avvio all’attività inizialmente nella produzione di maglioni da sci. Successivamente ha aperto alla grande moda uomo e donna, per poi specializzarsi solo nei capi di abbigliamento femminili, rigorosamente “made in Italy”. Da diversi anni l’azienda è passata in mano ai figli Daniele e Fabio. Per l’azienda si chiude definitivamente un capitolo, ma se ne apre un altro. Così, dalle ceneri del Maglificio nasce la Maglieria Montegrappa . Per la famiglia dev’essere stato un addio a denti stretti a quel marchio italiano che ha girato negli showroom di tutto il mondo. Ma cosa ne sarà del futuro lavorativo dei 14 dipendenti? Per un anno la prospettiva è quella della cassa integrazione straordinaria e poi inevitabilmente la mobilità. «Questi 14 lavoratori hanno accettato di rinunciare alla nuova azienda per salvare altri 26 colleghi», spiega Gianni Boato, segretario della Femca Cisl Belluno Treviso. Per salvare l’azienda dal baratro del fallimento il mese scorso la famiglia Volpato ha presentato una richiesta di concordato preventivo e la cessione del ramo d’azienda.
«Questo tipo di operazione», dichiara il segretario generale della Uil Tec Area vasta Belluno Treviso, Rosario Martines, «è stata fatta per salvare l’azienda e soprattutto i dipendenti». E nei giorni scorsi sono stati formalizzati gli accordi ed è stato aperto un tavolo di confronto tra la famiglia Volpato e i sindacati. «Se questi accordi non ci fossero stati», sottolinea Boato, «l’attività della maglieria non sarebbe potuta ripartire». La situazione infatti era ormai al collasso. La crisi, che ha fatto purtroppo la sua parte come per molte attività della zona, e la mancanza di commesse hanno messo la storica azienda con un il suo prestigioso marchio italiano letteralmente in ginocchio.
«La storia del Maglificio finisce qui», dichiara il segretario della Femca Cisl, «Adesso si apre un nuovo capitolo e inizia una nuova sfida: questa è una nuova realtà con la quale la famiglia Volpato dovrà misurarsi avendo già un buon bagaglio di esperienza nel settore tessile e soprattutto potendo contare su operai altamente specializzati».
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