Chiude anche la Map: si va al concordato

Mansuè, niente progetti di rilancio per l’azienda: il compratore ha acquistato gli immobili ma non proseguirà la produzione
Di Claudia Stefani

Nessun progetto di rilancio da parte di qualche newco: fine di ogni speranza per la Map di Mansuè ed i suoi circa 40 lavoratori. Il prossimo 24 ottobre il giudice dovrebbe approvare il piano di concordato preventivo chiesto dalla proprietà. Una società ha infatti acquistato i capannoni e il terreno, quindi tutta l’unità immobiliare, ma non è interessata a rilevare la produzione. Attualmente i lavoratori sono in regime di cassa integrazione straordinaria fino a giugno 2014. Poi ci sarà la mobilità. Alcuni dipendenti hanno già fatto richiesta di essere ammessi al regime di mobilità volontaria in quanto sono riusciti a trovare un altro posto di lavoro. «Non ci sono più speranze di rilancio per la Map» conferma Roberto Martini della Filca Cisl Treviso-Belluno, «quindi per i lavoratori sono stati messi in campo tutti gli ammortizzatori sociali di cui hanno diritto nella speranza che nel frattempo trovino un altro posto di lavoro. Fortunatamente diversi lavoratori hanno richiesto di essere collocati in mobilità volontaria proprio perché hanno trovato un altro impiego, quindi attualmente i lavoratori in Cigs sono rimasti circa una quarantina». L’azienda Map vantava una lunga storia a Mansuè: affacciata sulla strada provinciale Opitergina, è specializzata da oltre cinquant’anni nella realizzazione di mobili per l’arredamento della casa, zone giorno e notte. All’origine della crisi aziendale problemi di natura finanziaria più che di commesse. All’inizio del 2012 era stato attivato un primo anno di cassa integrazione straordinaria e da quel momento l’azienda è andata lentamente spegnendosi. Da mesi ormai la produzione è completemente ferma. Un paio di settimane fa era arrivato il fallimento per la “LC Elementi per mobili srl” con sede a Motta di Livenza in zona industriale sud fondata nel 1981, azienda che gravitava nell’orbita Map. La produzione però, grazie ad un affitto di ramo d’azienda, non si è mai fermata: la LC Elementi è diventata la LC Cassetti, salvando 9 dei 14 dipendenti. La crisi continua a mietere vittime nel settore del legno: è di qualche giorno fa la notizia del fallimento dell’unica trattativa rimasta in atto per salvare il mobilificio Europeo con sedi a Cessalto, Motta di Livenza e Prata di Pordenone e che conta 224 lavoratori, che quindi appare in questo momento destinato alla chiusura se qualche newco non si farà avanti entro novembre.

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