Chiarano, lacrime e palloncini per l’addio a Cecilia

CHIARANO. Palloncini bianchi, rosa e verdi hanno incorniciato l’ultimo viaggio di Cecilia Fiori, la bimba di cinque anni spentasi la mattina di Natale tra le braccia della giovane madre Federica.

Cecilia lottava da due anni strenuamente contro un tumore al fegato. Ieri pomeriggio la chiesa di Chiarano era troppo piccola per ospitare le numerose centinaia di persone che commosse e in silenzio hanno partecipato alla cerimonia funebre della piccola.
Tra i presenti il consigliere regionale Marino Finozzi, Mirella Tuzzatto di “Veneti schiacciati dalla crisi” e il direttivo al completo accompagnato da diversi volontari dell’associazione benefica cessaltina “Solo per il Bene”.
La chiesa era già gremita almeno mezz’ora prima dell’inizio della funzione, difficile per lo stesso parroco don Giancarlo Tondato che ha esordito: «Ci sono momenti in cui anche un sacerdote anziano come me fa fatica a trovare le parole per una bambina che ha battezzato e che ora si presenta già davanti al Signore». Mamma Federica, accanto alla piccola bara bianca e circondata dalle tre sorelle e dai genitori Agnese e Fiorenzo Fiori, si è fatta forza, vivendo con compostezza il difficile momento. «Oggi ricordiamo la Sacra Famiglia di Nazareth», ha detto don Giancarlo nella sua omelia, «e proprio oggi salutiamo la piccola Cecilia che ora è in cielo.
La famiglia ringrazia tutti coloro che le sono stati vicino, in primis medici e specialisti. Con la sua morte Cecilia è entrata nel mondo di Dio proprio nel giorno in cui celebriamo l’entrata di Gesù nel mondo. La morte ha messo fine alle sofferenze che Cecilia ha vissuto nella sua tenera età». Difficile trovare delle ragioni davanti alla morte di una bimba in tenera età. «Ci chiediamo perché Gesù non resuscita tutti i bambini morti in tenera età», ha commentato don Giancarlo, «Ma Gesù ci ha promesso qualcosa di più grande: ci ha promesso la vita eterna per tutti. Ora Cecilia è viva accanto al Signore e dall’alto ama più che mai la sua mamma e tutti i suoi familiari». La storia di Cecilia ha commosso un intero paese: due anni fa circa era stato scoperto il terribile tumore al fegato ed era iniziato il calvario attraverso gli ospedali. Mamma Federica aveva lasciato il lavoro per dedicarsi alle cure della sua piccola, sostenuta dai genitori.

A febbraio di quest’anno Cecilia era stata sottoposta a un trapianto di fegato all’ospedale di Padova dove era ricoverata dal luglio 2014. Dopo il periodo post operatorio, aveva subito un secondo intervento chirurgico. Nelle ultime settimane la piccola era tornata a casa. Le sue condizioni restavano precarie e negli ultimi giorni il quadro clinico è crollato fino alla morte la mattina di Natale. «Cecilia dopo aver tanto lottato è ora una guerriera della luce», aveva detto mamma Federica, «In questi due anni si è sempre battuta come una leonessa. Nonostante la malattia, era lei a trasmettere la sua forza e la voglia di vivere a tutti noi, con i suoi bellissimi occhioni azzurri». Nonna Agnese è sempre stata accanto alla figlia e alla nipote: «La piccola ha combattuto per un anno e mezzo, ma anche la mamma si è battuta come una leonessa». Per volontà di mamma Federica, che all’uscita dalla chiesa ha sostenuto la piccola bara bianca con l’aiuto delle sue sorelle nella strada verso il camposanto, le offerte raccolte ieri saranno destinate in memoria di Cecilia alle cure di bambini malati.
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