Cfp di Fonte, compagni di scuola in lacrime «Luigi adesso ha un banco in Paradiso»

Sono chiusi nel loro dolore i famigliari di Luigi Martignago, il 14enne di Musano deceduto lunedì in seguito a complicanze causate da un’influenza. «Dobbiamo pensare a Luigi, vogliamo Luigi», ripete tra le lacrime il papà Giacinto. In disparte si tengono la mamma Naomi e la sorellina.
Poi sale in macchina per andare ancora in ospedale, al Ca’ Foncello, dove lunedì è spirato il figlio. Non se la sente di ripercorrere quegli ultimi tragici giorni, la visita in pronto soccorso a Montebelluna sabato e la diagnosi di “semplice influenza”, la visita dal proprio medico di famiglia lunedì mattina, conclusasi sempre con la stessa diagnosi, il precipitare della situazione nel pomeriggio, l’arrivo dell’ambulanza quando il ragazzo era già in arresto cardiaco, la corsa al Ca’ Foncello, il decesso dopo poche ore.
Tutta la comunità di Trevignano è sconvolta da quanto accaduto, da quella tragedia inaspettata e ieri sera, nella chiesa di Musano, si è tenuta una veglia di preghiera per il ragazzo.
Sconvolti anche i suoi compagni di scuola, quella prima di operatore meccanico industriale del Cfp Opera Montegrappa di Fonte. A spiegare ai compagni di classe quanto accaduto è stato il direttore della scuola, don Paolo Magoga. È entrato in classe quando la notizia non era ancora nota, si è seduto in cattedra e ai ragazzi ha detto queste parole: «Luigi non sarà più in banco con voi, ma in un banco in Paradiso».
A qualche compagno di classe sono venute le lacrime nel sentire che Luigi Martignago era deceduto, nel capire che non avrebbero più rivisto il loro amico. Poi ieri in tutte le classi del Cfp di Fonte è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo del ragazzo. Che non ha fatto a tempo a vedere la sua prima pagella delle superiori, una bella pagella, senza alcuna insufficienza.
Ma Luigi non potrà più riceverla: l’avranno i suoi genitori, sarà la pagella che ricorderà loro come il ragazzo avesse fatto emergere le sue buone capacità in quella scuola. «Luigi era arrivato qui la prima volta col papà Giacinto», ricorda Barbara Nussio, la sua docente di italiano e storia. «Il papà era un po’ preoccupato perché diceva che il figlio era un po’ introverso e temeva che si chiudesse ancora di più. Poi ha deciso di iscriverlo qui e in quel gruppo classe Luigi si è trovato benissimo e sono emerse le sue capacità. Era un ragazzo educato, rispettoso, disponibile ad aiutare tutti. Aveva delle buone doti ed era pronto ad aiutare i compagni in difficoltà anche senza chiederglielo, lo faceva spontaneamente».
Adesso c’è un banco vuoto in quella classe, e c’è un vuoto nei cuori dei suoi compagni: 11 in tutto, che stanno preparando un cartellone per ricordare il loro compagno e amico. C’è scritto “Grazie Luigi” e a quel grazie ognuno dei suoi 11 compagni di classe aggiungerà una sua frase, una motivazione per cui vuole ringraziarlo. E saranno tutti al funerale quando sarà celebrato.
«Li porteremo noi, i loro insegnanti», spiega Barbara Nussio, «quel giorno non faranno scuola e li porteremo tutti a dare l’ultimo saluto a Luigi».
«Sono notizie che non vorremmo mai dare», è il messaggio di don Paolo Magoga, il direttore del Cfp di Fonte, «e nel vortice di sentimenti e pensieri che ci risuonano nel cuore, il silenzio, forse, è lo strumento che più ci aiuta ad accogliere quanto è successo» . –
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