Cessalto. Florindo, autista delle gite: la figlia, addio su Facebook

CESSALTO. Florindo Carrer, l’autotrasportatore di Cessalto deceduto nel terribile schianto a San Giorgio della Richinvelda, era un uomo solare, sempre pronto al sorriso, che si faceva voler bene da tutti. La morte lo ha colto sul posto di lavoro: era un autista di camion e, nei fine settimana, di corriere, ed era solito postare sul suo profilo Facebook le mete dei suoi viaggi. Proprio sabato aveva accompagnato una folta comitiva a Busseto, sulle tracce di Giuseppe Verdi.
Postava i paesi che attraversava: Parma, Busseto, Roncole. Per un terribile e tragico scherzo del destino, proprio domani avrebbe compiuto 53 anni. «Chi poteva immaginarsi una simile tragedia?», dichiara sconvolta la sindaca di Cessalto, Franca Gottardi, «Sono davvero affranta e penso alla sua figlia giovanissima, Arianna, che adorava. Non posso far altro che porgere a lei e al resto della famiglia le mie più sentite condoglianze». Florindo Carrer era da poco tornato a vivere in paese da Oderzo, città in cui abitava con la moglie, da cui si era da poco separato. Aveva acceso il mutuo per comprarsi la casa.
Tutto il paese lo ricorda con il suo immancabile sorriso: un uomo forte, fisicamente imponente, sempre pronto a scambiare due chiacchiere con la gente.
«Era una persona con cui si poteva parlare di qualunque argomento senza alcuna difficoltà», lo ricorda ancora la sindaca Gottardi.
Il parroco di Cessalto, don Mauro Gazzelli, lo conosceva solo di vista: «Non lo conoscevo bene, perché era da poco che abitava in paese. I parrocchiani che ho sentito in queste ore però lo ricordano tutti con grande affetto, nonostante abbia avuto anche lui i suoi grattacapi. Sono molto dispiaciuto, soprattutto per la figlia, così giovane».
Florindo lascia una famiglia molto unita: il suo trasferimento da Oderzo a Cessalto, dopo aver ottenuto il divorzio dal precedente matrimonio, era infatti motivato dall'esigenza di avvicinarsi ai genitori molto anziani, nel tentativo di aiutare per quanto possibile i fratelli Lino e Fernando ad occuparsi di loro. Il destino, incredibilmente, ha invece voluto che questo trasloco non riuscisse nell’intento. La figlia Arianna, appena ventitreenne, stravolta dal dolore, a poche ore dalla tragica notizia ha postato sul proprio profilo Facebook una sua foto con il padre. «Quanto eravamo felici qui», sono le strazianti parole che la accompagnano, «Ti voglio bene papà, quante cose dovevamo fare insieme». «La figlia era la sua vita», conferma Stefania Buran, segretario della circoscrizione dell'opitergino-mottense della Lega Nord che conosceva Florindo da moltissimi anni e che spesso lo sentiva per organizzare i viaggi in pullman con la sezione del Carroccio, «Andavamo a scuola assieme, lo conoscevo molto bene. Di recente ci eravamo incontrati a qualche rimpatriata con gli altri compagni di classe di allora, l’ultima volta pochissime settimane fa. Amava stare in mezzo agli amici, in compagnia. Scambiando con lui poche parole, si capiva subito che Arianna, sua figlia, era tutta la sua vita, soprattutto dopo il divorzio dalla moglie. Lei ora era tutta la sua famiglia, viveva per lei. Sono tragedie che ti lasciano senza fiato per la loro crudeltà. Dispiace per lui che se n'è andato così, ma dispiace forse ancora di più per chi, davvero giovanissimo, resta qui a convivere con quello che è successo».
Florindo lascia la figlia Arianna, i fratelli Lino e Fernando, gli anziani genitori e tutto un paese che lo ricorda con commozione e tantissimo affetto, senza ancora riuscire a capacitarsi di questa disgrazia. Nelle prossime ore saranno fissate la data e il luogo dei funerali.
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