Canone minimo per le antenne a Montebelluna, il Comune perde 100 mila euro

A rischio gli introiti per la locazione di 8 ripetitori per la telefonia mobile. Il gestore paga il patrimoniale unico: l’amministrazione ricorre al legale

Enzo Favero
Un ripetitore a Guarda di Montebelluna
Un ripetitore a Guarda di Montebelluna

Rischiano di crollare verticalmente gli introiti del Comune di Montebelluna dagli affitti di aree comunali dove sono installati ripetitori per telefonini.

Cellnex Italia Spa, che gestisce 8 ripetitori in aree comunali a Montebelluna, ha detto infatti che intende pagare il canone patrimoniale unico per le sue antenne in aree comunali, il cosiddetto “canone antenne”, che è di 800 euro.

Per il Comune di Montebelluna vorrebbe dire perdere quasi 100mila euro all’anno di introiti. Ma non solo: dato che questo canone patrimoniale unico è in vigore dal 2022, la società si è riservata di non versare più il canone stabilito nei vecchi contratti e chiedere il rimborso di quanto versato dal 2022 al 2024.

Il Comune si affida a un legale

Attualmente il canone annuo applicato dal Comune per tali 8 ripetitori varia, da area ad area, dai 10 400 euro più iva a 15.000 euro più iva (più il canone per eventuali altre sublocazioni).

Materia da legali. E infatti il Comune di Montebelluna si è affidato all’avvocato trevigiano Marco Boschiero per approfondire la questione con il legale della Cellnex Italia Spa e al limite trovare un accordo.

«L’incarico attuale si è reso necessario a seguito di una comunicazione da parte del legale di Cellnex, che ha richiesto l’applicazione del canone unico patrimoniale previsto dalla Legge 160/2019 a partire dal 1° gennaio 2022 – spiega una nota dell’amministrazione comunale – riservandosi anche la possibilità di sospendere i pagamenti in essere e chiedere il rimborso delle somme versate in eccedenza. Le nuove richieste e la prospettiva di una rinegoziazione o ridefinizione dei contratti hanno reso necessaria una nuova assistenza legale specializzata» .

Cosa fare

Si tratterà di vedere anche il tipo di aree comunali date in affitto: il canone patrimoniale unico è infatti applicabile in aree comunali indisponibili, ossia che non possono essere ipoteticamente messe in vendita. Il Comune di Montebelluna aveva già preso in mano la questione perché le varie fusioni tra gli operatori di settore avvenute negli ultimi anni avevano fatto sì che a Montebelluna fossero due gli operatori che gestiscono i ripetitori: Cellnex appunto e Inwit Spa.

Tali operazioni hanno dato origine a contestazioni in merito all’interpretazione dei contratti di locazione per l’installazione di apparati di telecomunicazione su aree comunali, e alla corretta determinazione dei canoni dovuti.

L’azione di recupero dei crediti

Il Comune nel 2024 aveva avviato un’azione di recupero dei canoni di locazione non versati dalle compagnie di telefonia e Cellnex Italia Spa aveva provveduto al pagamento integrale di tutti i canoni di locazione dovuti sino al 2024.

Ma poi, sotto forma di pec inviata dal legale della società, è arrivata la sorpresa: la richiesta di applicare, su tutti i contratti in cui Cellnex è conduttrice, questo canone unico patrimoniale a decorrere dal 1° gennaio 2022, riservandosi la facoltà di sospendere il pagamento dei canoni sino ad oggi corrisposti e di eventualmente chiedere il rimborso di quanto versato con i vecchi contratti di locazione per gli ultimi tre anni. E da definire anche quali saranno i canoni da versare nel 2025 per questi 8 ripetitori installati in aree comunali. —

 

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