«Cerchiamo pizzaioli ma non se ne trovano»

PIEVE DI SOLIGO. Il lavoro ci sarebbe, ma i pizzaioli non si trovano. Un quadro singolare, quello descritto da parecchi titolari di pizzerie a Mirko Fariello, istruttore e dirigente per il Triveneto della Scuola nazionale italiana pizzaioli. In un contesto di crisi e di giovani senza lavoro, molti annunci per la ricerca di personale restano inevasi. Duplice la motivazione: locali che non hanno molto tempo per la formazione, e cercano personale già esperto; ma anche ragazzi che non sarebbero attratti dalla prospettiva di lavorare il sabato, la domenica e nelle festività. «Nel giro di un mese, quattro pizzerie sono venute da me perché cercavano un pizzaiolo, e non riuscivano a trovarlo», racconta Mirko, 32 anni, titolare di una pizzeria da asporto a Pieve.
Eppure il lavoro ci sarebbe: la pizza è un piatto “anti crisi”, costa poco ed è (ancora) accessibile a tutti. «Qualche giorno fa è venuto da me un ragazzo con competenze informatiche e tecniche, che non trova lavoro», dice ancora Mirko, «e mi ha spiegato che sui motori di ricerca in internet trova solo offerte per cuochi e pizzaioli. Certo, molte pizzerie non trovano la persona giusta perché manca la preparazione specifica, e magari per qualcuno manca l’abitudine di lavorare nei fine settimana, che per qualcuno è un po’ più complicato».
Da istruttore e pizzaiolo, lui conosce bene il settore e l’aria che tira nel mercato. Si parla di seimila posti di lavoro in tutta Italia: «La gente mangia sempre, e continua a mangiare. I locali, inoltre, si rinnovano di continuo, c’è molto ricambio generazionale. Nuove pizzerie aprono, le possibilità insomma ci sarebbero. Senza contare che si tratta di una professionalità molto apprezzata all’estero». Chi è in crisi, di solito, è perché non si aggiorna, e magari dimentica di offrire menu alternativi per chi ha esigenze alimentari particolari (per esempio i celiaci). Mirko Fariello lavora a Pieve da otto anni, e da un anno segue la formazione degli aspiranti pizzaioli. Organizza, con la regia nazionale della Scuola Snip, corsi individuali e collettivi (per un massimo di otto persone) per chi vuole investire… sulla pizza. Oltre alle lezioni pratiche e teoriche, Fariello e i suoi colleghi istruttori (una sessantina in tutta Italia) accompagnano il corsista fino all’apertura di una pizzeria in proprio, qualora lo desiderasse: «Abbiamo avuto sei iscritti a Udine, di recente, e altri ne avremo a Belluno il prossimo mese. Corsi individuali si tengono anche a Pieve». Non è la soluzione a tutti i mali della crisi, ma acquisire una professionalità specifica, in un settore meno in difficoltà degli altri, può essere una carta vincente. Per la quale vale la pena, magari, lavorare anche nei fine settimana.
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