«Centri estivi noi siamo pronti»: a Treviso chiesto l’utilizzo di Parco Storga
La coop Comunica ha aperto tavoli di confronto con i sindaci. «Gli anni scorsi 4mila partecipanti, ora puntiamo a 1.500»

TREVISO. Linee guida da studiare e applicare, acquisto di dispositivi e verifiche degli spazi: domani nella Marca, con il via libera definitivo ai centri estivi dato dal governatore Luca Zaia, non partirà nessuna attività. Servirà qualche giorno in più. Le attese linee guida regionali finora hanno tenuto il freno a mano tirato a tutte le proposte estive rivolte a bambini e ragazzi. Quelle proposte dalle cooperative sulla base di specifici accordi con i comuni, così come quelle di privati, attivate ad esempio in fattorie didattiche o in realtà dell’infanzia. Serve però ancora qualche giorno.

I primi centri estivi, pochi, se non vi saranno intoppi, scatteranno solo dopo la metà settimana. Ma è più probabile che slitteranno alla prima settimana di giugno, proprio per il ritardo con cui sono arrivate le direttive.
Matteo Marconi, presidente della Cooperativa Comunica, è al lavoro con il suo staff da mesi. Alla griglia di partenza, per la sua realtà, ci sono oltre 30 proposte sparse per la provincia, alcune pure fuori dai confini trevigiani. Sia per centri estivi comunali, in 15 comuni diversi – i maggiori Treviso, Mogliano, Paese, San Biagio, Villorba e Silea – sia in altrettante realtà private. I numeri, però, saranno ben diversi dall’anno scorso: Comunica nel 2019 ha coinvolto con le proprie attività estive ben 4 mila bambini e adolescenti, quest’anno punta a quota 1500.
E diverse saranno anche le proposte, tra educazione ambientale e lingue straniere, cercando spazi all’aperto e parchi, tanto che la stessa Comunica ha chiesto alla Provincia di poter utilizzare il parco dello Storga, ed è in attesa di una risposta. Una trattativa pare poi sia aperta anche con la Ghirada. «Siamo pronti a partire praticamente ovunque», assicura Marconi, «è chiaro che tutto non sarà come gli anni precedenti: con l’organizzazione nelle realtà private siamo a buon punto; per quelle con i comuni abbiamo avviato tavoli di lavoro con i vari amministratori e tecnici e potremo avere una graduale apertura».
Realisticamente, insomma, per quel che riguarda Comunica, qualche realtà privata partirà la prossima settimana, dopo il 27 maggio o dopo martedì 2 giugno, mentre per i comuni servirà senz’altro attendere almeno la prima settimana di giugno. Se tutto andrà bene.
«Abbiamo già risolto il tema mensa: utilizzeremo piatti monoporzione», prosegue il numero uno di Comunica, «I costi? Si prospettano probabilmente situazioni molto diverse tra loro, in base alla singola proposta frutto dell’accordo con i comuni e del relativo impegno economico». Su quest’ultimo tema, ad esempio, c’è chi sta già pensando di rimpinguare il capitolo “centri estivi” a bilancio con un contributo extra.
«Tutto dipenderà da quanto arriverà sul territorio dallo stanziamento di 185 milioni di euro stabilito dal governo per i centri estivi: il nostro obiettivo principale sarà quello di calmierare le rette, dando la possibilità al maggior numero possibile di famiglie di usufruire di un servizio così importante e a tratti essenziale», dice Martina Cancian, assessore alla pubblica istruzione di San Biagio di Callalta e consigliere provinciale, «da parte nostra siamo pronti a mettere a disposizione centri sportivi e parchi delle scuole qualora la cosa si rendesse necessaria. Intanto, ritenendo fondamentale fare squadra con il territorio per queste progettualità, abbiamo già programmato degli incontri con tutti gli attori che potranno essere della partita. Il fatto di avere già in essere un progetto che coinvolge associazioni, parrocchie e scuole, per un unico patto educativo con l’amministrazione, confido ci faciliterà in questo percorso così particolare». –
alessandro bozzi valenti
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