Centrale della droga condannato a 4 anni ex gestore di pizzeria

RESANA. Tra l’Alta Padovana, il Trevigiano e il Veneziano spacciavano cocaina di primissima qualità e marijuana per un giro d’affari di 100 mila euro al mese due albanesi e un padovano supportati anche dall’ex titolare di una pizzeria di Resana (ora in mano a una diversa gestione). Festa finita per tutti e ieri a Padova sono arrivate le condanne davanti al gup padovano Claudio Marassi. Hanno patteggiato Mirjan Ndrepepaj, 37enne di Tirana e residente a Piombino Dese, 4 anni, 8 mesi e 20 giorni con una multa di 14.440 euro; Xhuli Gjeloshi, 28 anni di Shkoder pure residente a Piombino, 3 anni e 4 mesi con 14 mila euro di multa e Antonio Bailo, 58enne di Loreggia, 3 anni e 16.350 euro di multa tutti e tre ancora detenuti: erano loro a tenere le redini di quegli affari illegali. Ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato Denis Gregianin, 51enne di Piombino già gestore di una pizzeria a Resana, condannato a 4 anni, 2 mesi e 20 mila euro di multa: accolta la richiesta del pm Benedetto Roberti, che aveva coordinato l’inchiesta. La moglie di Ndrepepaj lavorava nel locale di Gregianin che, contemporaneamente, si riforniva dal marito della dipendente di uno o due etti alla volta di cocaina. Poi la rivendeva tramite fiduciari nell'area di Caorle. Tanto che uno dei spacciatori del litorale (al centro di un’indagine della procura di Pordenone) a sua volta la distribuiva fra i frequentatori di feste a Cortina d’Ampezzo. Ma Gregianin non era puntuale nei pagamenti. E così Ndrepaj, un passato da "topo" d'appartamento prima della nuova carriera di trafficante, aveva voluto dargli una lezione con un’incursione nella sua casa di Piombino in via Santissimi Salvatore: spazzati via tutti i gioielli di famiglia. Gioielli che la madre aveva indossato in occasione di una rientro in Albania per riuscire a trasferire quel bottino. Tutto passato inosservato alla polizia di frontiera.La droga, tanto la cocaina quanto la marijuana, venivano importate dall’Albania: l’operazione era culminata in una serie di arresti nel settembre scorso. —

Cristina Genesin



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