Cento residenti “adottano” il quartiere San Zeno

Pulizia dei rifiuti abbandonati e nuovi fiori per tutta la zona. Il Comune: «Modello da copiare anche nel resto della città»

Un quartiere coccolato dai suoi residenti, che hanno dedicato una bellissima giornata di primavera, quella di ieri, alla cura e alla pulizia della loro città. È la seconda edizione di “Curiamo San Zeno”, e ieri vi hanno partecipato oltre cento persone. Molto più che una “giornata ecologica”: il gruppo di residenti, coordinati dall’associazione Qua.San Zeno, oltre ad aver ripulito le strade dai rifiuti si è impegnato anche a rendere più gradevole esteticamente, con la piantumazione di fiori nelle aiuole pubbliche, le zone a ridosso di via Dandolo, della stazione ferroviaria e della scuola Don Milani. Un “format”, quello di Curiamo San Zeno, sostenuto dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Treviso e destinato a essere replicato in altri quartieri cittadini.

Ieri a sporcarsi le mani (metaforicamente: guanti e strumenti per la pulizia erano stati forniti da Contarina) c’erano anche il Gruppo Scout di San Zeno e venti richiedenti asilo del Ferro Hotel, che al termine della giornata hanno brindato e festeggiato la buona riuscita dell’evento assieme ai trevigiani “doc”. «Siamo molto felici per la nascita di queste iniziative in città», spiega Liana Manfio, assessore a Partecipazione, Politiche Giovanili e Pari Opportunità del Comune di Treviso, «possono rinforzare i legami tra le persone di uno stesso quartiere come lievito di dinamiche che diventano risorsa per la città, in cui la collaborazione e il supporto reciproco possono essere un aiuto concreto nella quotidianità. Il nostro obiettivo è che siano iniziative aperte a tutti, che possano diffondersi per farci crescere e fare davvero comunità». La giornata ecologica andata in scena ieri porta in dote anche una mostra che si potrà visitare oggi e nel prossimo fine settimana all’oratorio della chiesa di San Zeno: «Attraverso una selezione di immagini d’epoca e di scatti contemporanei, circa settanta fotografie raccontano come è cambiato dal punto di vista urbano e sociale il paese», spiegano gli organizzatori, «mentre ai piccoli studenti delle classi quarta e quinta elementare della scuola Don Milani è stato affidato il compito di immaginare e disegnare il futuro del luogo in cui vivono».

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