Cemento sul Sile, è scontro aperto su permessi e volumi in Alzaia
Italia Nostra replica alle dure critiche dell’assessore: «L’aumento di cubatura risulta fatto dalla giunta Conte»

«L’aumento di cubatura l’ha permesso la giunta Manildo». «No, spiace, ma risulta fatto da voi». È in questo velenosissimo botta e risposta che si consuma l’ennesimo capitolo di una polemica rovente lungo la sponda del Sile, quella scatenata dal progetto (Setten) che punta a costruire una palazzina di 5 piani al posto di una villetta da due, tra via Lotto e l’Alzaia, in piena zona parco.
Cosa è successo
Prima di Ferragosto l’assessore all’urbanistica Andrea De Checchi aveva bollato seccamente come «strumentalizzazione» e «mancanza di informazione» le parole dei residenti che avevano imputato all’amministrazione Conte la possibilità data ai privati di aumentare le dimensioni degli immobili lungo il fiume. Accuse a cui si univa la critica – politica – di Italia Nostra, l’associazione a tutela del paesaggio, che aveva criticato l’inerzia degli enti davanti all’avanzata del mercato immobiliare del lusso. Altra critica che l’amministrazione aveva rigettato indispettita: «L’area interessata ha un indice di edificabilità di 3 mc/mq stabilito dal Piano Regolatore del 2001, aumentato nel 2018 dalla precedente Amministrazione di centrosinistra a 4,5 mc/mq grazie ai crediti edilizi. Con la variante del 2023, la Giunta Conte ha ridotto tale indice a 3,6 mc/mq».
Quindi: colpa del centrosinistra, ritornello sempre più quotidiano a Ca’Sugana che ha poi aggiunto: ««La nostra amministrazione continuerà a operare con responsabilità per la tutela e la valorizzazione del Sile» aveva detto De Checchi, «Invito tutti a non strumentalizzare politicamente dati tecnici e a basarsi su fatti concreti».
Le nuove accuse
Partita chiusa? Tutt’altro. Ieri Italia Nostra ha rincalzato, incendiando ancor più le polveri: «La giunta Conte, ormai al governo da 6 anni, continua ad attribuire tutti i misfatti urbanistici alle precedenti amministrazioni (sostanzialmente la povero Manildo), non accorgendosi che, in questo modo, sono proprio loro a stabilire la loro sostanziale ininfluenza sul governo della città per carenza totale di idee».
Già basterebbe così, ma l’associazione, per bocca del vicepresidente Romeo Scarpa incalza sui numeri: «Una semplice ricerca di archivio sul sito dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Treviso consente il reperimento di due diverse versioni delle norme sugli indici di edificabilità nella zona di via Lotto citati dall’assessore» mette nero su bianco l’ingegner Scarpa, «nel luglio 2022 si prevedeva un indice di costruzione 1,5 mc/mq con possibili aggiunte in caso di edifici green, nel febbraio 2023 (documenti oggi sul sito del Comune, ndr) l’indice di costruzione riportato per la stessa area è di 3 mc/mq senza alcun vincolo». Di qui altro pepe: «Rispondere in maniera infastidita a richieste di chiarimenti, con allusioni sull’incapacità di leggere le norme, è solo una dimostrazione di debolezza da parte dell’assessore De Checchi» dice Italia Nostra chiedendo «con quale delibera è stato modificato l’articolo relativo alle zone in questione tra la versione di luglio 2022 e la versione di febbraio 2023».
Bordata sul parco
Ma non è finita, perché l’associazione ne ha anche per l’ente Parco Sile, su cui l’amministrazione ha scaricato di fatto il disco verde che ha messo in rampa di lancio il progetto guidato dalla famiglia Setten (in attesa pare ormai solo del permesso a costruire). «Mi rammarico sempre che tale struttura non sia ancora stata soppressa». —
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