Cede il ghiaccio, cade nel lago Anche Tarzo vieta le passeggiate

REVINE LAGO. Si rompe il ghiaccio, un altro ragazzo finisce nel lago. Il giovane aveva tentato la traversata ma la lastra ha ceduto sotto il suo peso. È accaduto tre giorni fa. È il secondo caso nel giro di due settimane. Fortunatamente, come nell'episodio precedente, non ci sono state gravi conseguenze. Questa volta a essere interessato è però il tratto di lago che si trova nel comune di Tarzo, dove non è stata fatta alcuna ordinanza che vieti di passeggiare o pattinare sul lago ghiacciato. «A Revine devo dire che sono stati abbastanza rispettosi dell'ordinanza», fa sapere l'assessore revinese Boris Bottega, «I più temerari si sono invece avventurati dall’altra sponda dove non c’era il divieto». «Non ero a conoscenza di quest'ultimo episodio», dice il sindaco di Tarzo, Gianangelo Bof, «Revine ha fatto l’ordinanza ma non ci ha comunicato assolutamente nulla. L'abbiamo saputo dalla stampa. Noi la prepareremo domani, nella giornata in cui abbiamo a disposizione il segretario comunale. È un documento che va preparato bene. Se ci avessero chiamato ne avremmo fatta una sola, pazienza». Il sindaco Bof fa sapere che non si tratta di una cosa ordinaria. Da quando è sindaco non era mai successo che il lago ghiacciasse così. Capita una volta ogni dieci anni. Lo specchio d'acqua, d'origine glaciale, ha una profondità media di 4,3 metri per quanto riguarda il lago di Santa Maria ad est e di 7,2 per il lago di Lago ad ovest. Un tempo in mezzo al lago transitavano i carri e persino le autovetture, ma i cambiamenti climatici hanno fatto sì che ora sia un evento davvero raro. «In questi giorni la temperatura si è un po' alzata», osserva il sindaco Bof, «credo sia improbabile vedere gente camminare in mezzo al lago. È fondamentale tenere alta la guardia, non siamo in presenza di laghi come quelli di alta montagna. Recentemente sono stato al lago di Dobbiaco. Lì c'era un sacco di gente in mezzo allo specchio d'acqua ghiacciato, non c'erano ordinanze. In quei luoghi la situazione è più sicura perché c'è più freddo rispetto a noi». «Non capisco tutte le polemiche su questa ordinanza», rilancia Boris Bottega, «ci hanno criticati, accusandoci di essere stati eccessivi. Abbiamo emesso l'ordinanza a tutela dei cittadini e del Comune». Al fine di evitare situazioni di «grave pericolo per le persone», si legge infatti nell'ordinanza, è stato vietato sia di passeggiare che di pattinare sui laghi ghiacciati. Il non rispetto delle misure dell'ordinanza è considerato violazione dell'articolo 650 del codice penale, che prevede anche la reclusione fino a tre mesi oppure una multa fino a 206 euro. «Comunque avevo invitato a non entrare nel lago anche tramite la pagina Facebook», conclude Bof «perché può essere molto pericoloso. È una questione di buon senso. Difendo i colleghi di Revine.»
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