Cede il forno della vetreria Terrore e paura a San Polo

di Alessandro Viezzer
SAN POLO DI PIAVE
Panico ieri sera all’O-I Manifacturing Italy s.p.a., la vetreria di San Polo. Ha ceduto in modo irreparabile il forno numero 1: una densa colata di vetro fuso, in tutto oltre 120 tonnellate di materiale a mille gradi, ha iniziato a fuoriuscire nell’area circostante, fermandosi poi a ridosso delle strutture di contenimento, obbligatorie quale sistema di sicurezza. Solo un miracolo ha evitato che non ci fossero feriti. Il gravissimo incidente si è verificato ieri pomeriggio: l’allarme è scattato attorno alle 18. A collassare è stato il forno numero 1, quello più datato in funzione nell’azienda che lavora con tre linee di produzione. In un primo tempo la breccia che si era aperta sul forno era di circa una ventina di centimetri. Ma con il passare delle ore, lo squarcio si è ampliato fino ad un metro di diametro. L’intero contenuto del forno, circa 120 tonnellate di vetro fuso, si è riversato nell’area circostante. Subito dopo lo stesso forno è collassato. «E’ stata una scena terribile, ho visto il forno spaccarsi ed il vetro liquido fuoriuscire e disperdersi in tutta l’area» ha raccontato, ancora sotto shock, uno degli operai che ha assistito alla rottura del forno. Immediatamente sono scattati i soccorsi: sono stati allontanati gli operai ed è entrata in azione la squadra antincendio dell’azienda. Nel frattempo sono giunti i vigili del fuoco. Alle iniziali cinque squadre da Motta di Livenza, Treviso e Conegliano, se ne sono poi aggiunte altre nove. L’intervento si è giocato sul filo dei minuti proprio per evitare che il vetro fuso invadesse l’azienda. I vigili del fuoco hanno proceduto spruzzando dei violentissimi getti di acqua sulla colata per cercare di raffreddarla. Quest’operazione ha fatto sì che fino a notte inoltrata sopra alla fabbrica ci fosse una vasta nube di vapore. Attorno alle 21.30 è saltata la luce in alcuni punti della fabbrica. I vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte, anche se in tarda serata la situazione pareva ormai sotto controllo. «Non c’è stato alcun infortunato ed è questo che conta – assicura Giancarlo Cadamuro, sindaco che in vetreria lavora come dirigente – Una volta raffreddato l’altoforno, si dovrà intervenire per ripristinare il manufatto».
I danni sono ingentissimi: fuori uso gli impianti ausiliari, da rifare il forno numero 1, quello collassato, e gli impianti di sicurezza. Sospesa la produzione nella linea interessata dall’incidente di ieri sera. Serviranno giorni prima di poter riavviare il forno che con tutta probabilità dovrà essere ricostuito.
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