Catturata la banda dell’Audi bianca

CONEGLIANO. Utilizzavano le ricetrasmittenti sia per comunicare tra di loro che intercettare le comunicazioni tra forze dell'ordine, e avevano telecomandi a infrarossi, che come dei passepartout aprivano tutti i cancelli. Cinque persone sono state arrestate con l'accusa di essere una delle bande di predoni che hanno razziato il territorio della Sinistra Piave nelle ultime settimane. Un gruppo formato da giovani albanesi è stato bloccato dalle forze dell’ordine del territorio.
Un susseguirsi di furti in abitazione si è registrato in tutta la Marca, dalla zona della Pedemontana fino all'Opitergino. In alcuni casi si erano trasformati in rapine, con cittadini aggrediti e finiti in ospedale, come avvenuto per un sessantenne di Santa Lucia. Per questo erano stati predisposti dei servizi mirati e un'attività investigativa, che adesso ha portato a dei risultati positivi. Cinque sono stati gli arrestati, di un'indagine ancora in corso e di cui non sono stati resi noti i dettagli.
Martedì invece c'è stato un inseguimento di un'altra banda che aveva messo a segno dei furti a San Polo di Piave. Da alcuni giorni le forze dell’ordine erano sulle tracce di un'Audi di colore bianco, che era stata rubata ad una moldava residente a Sernaglia della Battaglia, lo scorso 29 settembre. Il veicolo è stato intercettato ad Ormelle e lì è scattato un inseguimento a tutta velocità per alcuni chilometri. Vedendosi braccati da più pattuglie, i malviventi - erano in tre - hanno dovuto abbandonare l'auto in mezzo alle campagne, guadagnandosi la fuga a piedi attraverso dei campi, approfittando del buio per nascondersi. Dentro la vettura sono stati trovati orologi, collane, portafogli, mazzi di chiaie e altri oggetti, alcuni spariti da due case a San Polo.
Di una parte della refurtiva sono in corso accertamenti per risalire ai proprietari. Inoltre sono stati sequestrati gli strumenti per la “manodopera”, un lungo piede di porco e una mazza. Mentre come “armi” tecnologiche i banditi avevano ricetrasmittenti per evitare di usare i cellulari e captare le comunicazioni degli agenti, e un telecomando che agisce su più frequenze per aprire tanti cancelli automatici.
«È un’ondata di furti e rapine che segnala una situazione da allarme rosso, per la quale esiste una sola risposta: tolleranza zero contro chi mina la sicurezza dei cittadini», ha commentato il governatore Luca Zaia, in merito agli ultimi colpi nella Marca, «si tratta di veri e propri predoni, professionisti dell’illegalità, che arrivano nei nostri territori non per lavorare, ma per danneggiare un’intera comunità».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso








