Tanto rumore per Gaza, a Castelfranco suonano le campane e in piazza un sit-in
Alle 22 frastuono con campane e fischietti, a Riese sarà issata la bandiera palestinese. Al Duomo e a Treville per chiedere di fermare il genocidio: attorno alle mura alle 21.30 la manifestazione laica

A Castelfranco stasera si farà rumore per dire stop al massacro in corso a Gaza: alle 22 delle parrocchie suoneranno le campane, mentre alla stessa ora un sit-in prenderà vita in piazza Giorgione per iniziativa spontanea di associazioni di impegno sociale, dove anche qui si darà fiato a fischietti e quant’altro.
«Abbiamo aderito all’invito della Diocesi di Treviso di levare la nostra voce perché venga messa la parola fine al massacro a Gaza» spiega il parroco del duomo di Castelfranco don Claudio Bosa a nome della collaborazione pastorale di Castelfranco, «con una preghiera che possa essere fatta anche fuori dalle chiese, ma anche facendo suonare le campane per invitare a pregare per la pace, lasciando alle singole comunità parrocchiali l’organizzazione di questo momento».
Ad esempio stasera alle 20 sarà recitato il rosario nel sagrato della chiesa di Treville, mentre alle 21 lo stesso momento di preghiera si terrà nel sagrato del Duomo di Castelfranco. Alle 21.30 il momento laico lungo le fosse di piazza Giorgione in adesione all’appello del professor. Tommaso Montanari, preside dell’università per stranieri di Siena, che ha proposto che oggi alle 22 tutti i cittadini facciano rumore per rompere il silenzio.
«Per quanto noi cittadini alziamo la voce, i nostri governanti non ci ascoltano. A Gaza suonano le sirene delle ambulanze: l’ultimo modo per dire al mondo che non c’è più tempo. L’invito è dunque a fare rumore in qualunque modo, insieme o da soli: se non disertiamo questo silenzio saremo anche noi complici».
Ma anche a Riese, per iniziativa dell’amministrazione comunale, si farà rumore: «accogliamo l’invito della Diocesi di Treviso e di numerose voci della società civile per rompere il silenzio su quanto sta accadendo nella striscia di Gaza. Non possiamo rimanere indifferenti davanti a ciò che ormai appare come un genocidio sistematico contro il popolo palestinese, perpetrato da Israele con bombardamenti, fame, sete e isolamento.
Ci uniamo a chi chiede giustizia e verità: esporremo la bandiera palestinese come segno visibile della nostra solidarietà e aderiamo all’appello a fare rumore, affinché le sirene di Gaza non restino sole. Lo facciamo come comunità che crede nella pace, nella dignità di ogni essere umano, nella forza disarmata della verità».
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