Castelfranco, perso l’unico treno diretto per Milano

Dal 2 ottobre cancellata la fermata del Frecciabianca: «Peccato, così viene penalizzata un’intera area economica»

CASTELFRANCO. Dal 2 ottobre addio definitivo alla Freccia delle Dolomiti: Castelfranco perde gli unici due treni (andata e ritorno) diretti a Milano e a Udine. L'annuncio è apparso in stazione su un laconico foglio che segna per certi versi la fine di un'epoca: quella in cui la città di Giorgione poteva contare su un collegamento senza cambi con la capitale economica d'Italia.

Subito sui social sono scoccate le polemiche. Anche perché era una comodità non da poco: partenza alle 7.31 arrivo a Milano alle 9.55, ritorno alle 18.35 con arrivo a Castelfranco alle 21.06. Praticamente si poteva gestire una intera giornata di lavoro all'ombra della "Madunina", senza l'assillo di rischiare di perdere la coincidenza a Vicenza, cosa che, almeno in passato, non era rara.

Il cambio a Vicenza ora sarà obbligatorio per chi sceglie la rotaia rispetto all'automobile. Cambiamo anche i tempi di percorrenza: prima erano di circa due ore e mezza, ora un quarto d'ora o una mezz'ora in più. Il disagio si verificherà sopratutto alla mattina, visto che le opzioni saranno un treno alle 6.07 e l'altro alle 8.07. Particolari, dirà qualcuno: non certo però per coloro - e non sembrano pochi, tutt'altro - che avevano organizzato il loro lavoro anche sul "direttissimo" Castelfranco-Milano, utilizzandolo quotidianamente. IL motivo della cancellazione - spiegano da Trenitalia - è semplice: trasformazione dall'attuale Frecciabianca a Frecciarossa, che però non si fermerà a Castelfranco (come a Cittadella e a Sacile) pur transitandovi. Da dicembre invece la tratta Milano-Udine passerà per Mestre, dove sfrutterà il tratto dell'Alta Velocità tra Venezia e Padova. Era quello che rimaneva della Freccia delle Dolomiti (nome archiviato ancora nel 1999, ma comunque rimasto in auge tra i viaggiatori: si riferiva al fatto che un tratto della linea arrivava a Calalzo, oltre che a Udine), che finché c'era la naja era anche una specie di tradotta per i militari che dalla Pianura Padana dovevano raggiungere le caserme friulane. «Credo di esprimere il disappunto di tutta la cittadinanza, nel criticare questa scelta - dice il vicesindaco Gianfranco Giovine - si priva un'area come quella castellana ad elevata imprenditorialità, dove sicuramente un collegamento diretto con Milano era strategico».

Non tutto il male viene per nuocere però I prezzi per tratta di ieri erano infatti di 37 euro: con il trasbordo a Vicenza è vero che i tempi si allungheranno (ma Trenitalia promette che con l'Alta Velocità tra Padova e Mestre e tra Treviglio e Brescia diminuiranno) ma l'importo medio sarà sui 32 euro, con la possibilità di accappararsi anche un biglietto da 14 euro, sfruttando le offerte supereconomy.

 

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