Castelfranco, serve un milione per trasformare Palazzo Soranzo in un museo

Perso il treno del Pnrr, l’ex sede della popolare di Vicenza fallita può ospitare solo mostre di arte contemporanea

Davide Nordio
Palazzo Soranzo a Castelfranco, ex sede della Banca Popolare di Vicenza
Palazzo Soranzo a Castelfranco, ex sede della Banca Popolare di Vicenza

Palazzo Soranzo Novello a Castelfranco, ex sede della Popolare di Vicenza, al momento potrà ospitare solo esposizioni di arte contemporanea: e il primo appuntamento di questo tipo si terrà a partire dal 15 novembre quando verrà inaugurata Portofranco, una collettiva di artisti tra cui Maurizio Cattelan, Adam Gordon, Thomas Braida, Silvia Mariotti e le fotografie di Guido Guidi. L’evento è stato al centro della commissione consiliare dove l’assessore alla cultura, Roberta Garbuio, ha relazionato sull’organizzazione di questa iniziativa, ma anche sul futuro della ex sede bancaria, messa in vendita nel 2021 e dove il Comune ha esercitato il diritto di prelazione acquistandolo per tre milioni di euro al fine di destinarlo a sede museale.

Serve un milione

Ma per conquistare questo obiettivo deve prima avere tutti i crismi, in particolare un impianto di aerazione che consenta la conservazione dei pezzi esposti: la stima parla di circa un milione di euro. «In assenza di questo l’unica tipologia di esposizione possibile al momento è quella di arte contemporanea – ha spiegato l’assessore – pertanto siamo partiti da qui per una manifestazione di interesse per una co-progettazione che poi si è concretizzata con Portofranco».

Una “limitazione d’uso” che però è stata contestata dal consigliere di opposizione Sebastiano Sartoretto: a suo avviso invece ci sono strade percorribili. «I confronti sono stati tanti – replica Garbuio – e tutti documentati: proprio dalla Sovrintendenza è arrivata l’indicazione che al momento l’arte contemporanea è l’unica che non deve sottostare a particolari requisiti. Basta fare un accesso agli atti per verificare la cosa».

Purtroppo Palazzo Soranzo Novello ha anche perso il treno del Pnrr: «Per essere considerato museo – continua Garbuio – ed accedere ai finanziamenti doveva già essere predisposto come tale. Ho sempre detto che la priorità è di non lasciare inutilizzata questa struttura: vi abbiamo tenuto due esposizioni (“Temporanea” e “Studiosi e libertini”) e altri eventi. Ora toccherà all’arte contemporanea: e potrebbe anche essere una opportunità, visto che nel territorio non sono molte, anzi, le sedi dedicate a questo filone artistico. Potrebbe essere anche l’inizio di una vocazione per Castelfranco. In questo senso va anche una collaborazione con la Biennale di Venezia che andremo ad approfondire».

Le opposizioni

Venendo agli interventi fatti o in corso d’opera per Palazzo Soranzo Novello, ad oggi l’investimento si aggira sui 70 mila euro e ha riguardato la caldaia, il restauro della sala degli stucchi e il consolidamento di portico e poggiolo.

Per la mostra Portofranco invece l’investimento del Comune nella coprogettazione con Not Titled Yet (unica realtà ad aver partecipato alla manifestazione di interesse) sarà di 150 mila euro.

L’aggiornamento su Palazzo Soranzo Novello ha riportato l’attenzione su questo capitolo da parte della politica: e dall’opposizione è stato ancora espressa la necessità di una programmazione per arrivare ad avere una sede museale: «Finora – ha detto dai banchi del misto Stefano Pasqualotto – sono stati fatti interventi a spizzichi e bocconi. Invece è necessario una volta per tutte cominciare a pensare in grande».

Per Maria Gomierato (Noi La Civica) bisognare cominciare a progettare “ex ante” per poi dare solidità alle altre iniziative «come è successo con la mostra su Giorgione». «Servirebbe una bacchetta magica per avere subito le risorse per la trasformazione in un museo – ha concluso Sartoretto – ma quello che è più importante è avere idee chiare su quello che si vuole fare. E fare uno studio di fattibilità». —

 

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