Castelfranco: l’ospedale San Giacomo viene declassato, meno letti e meno specialità

CASTELFRANCO. Il più penalizzato è l’ospedale San Giacomo che nel nuovo Piano socio sanitario della Regione esce con le ossa rotte. Oltre a perdere posti letto è stato declassato da presidio ospedaliero nodo di rete a ospedale di base. In questa trasformazione la struttura che in origine era di primo livello – dotata cioè di pronto soccorso, area medica, chirurgica, materno infantile, terapia intensiva e servizio diagnosi e cura – dice addio all’area chirurgica e diventa un polo sanitario “basico”. C’è scontento tra il personale e pochi giorni fa una lettera anonima intitolata “Il tuo ospedale” metteva in guardia i castellani sul destino del San Giacomo.
i sindacati accusano. I sindacati attaccano l’operazione di depauperamento del polo sanitario ma per l’Usl 2 non si tratta di una retrocessione perché va considerato l’arrivo dello Iov, l’Istituto oncologico veneto, un’eccellenza nella cura dei tumori complessi. «È vero che è arrivato lo Iov, ma ci lascia quanto mai perplessi il venir meno di certi servizi ospedalieri che costringeranno i cittadini ad andare a curarsi altrove», attacca l’Anaao, il sindacato dei medici dirigenti.
Declassamento. L’ospedale di Castelfranco diventa fanalino di coda rispetto alle altre strutture dell’ex Usl 8, vedi Montebelluna che resta centro spoke così come Conegliano e Vittorio, mentre il Ca’ Foncello è polo hub. Nelle nuove schede ospedaliere il San Giacomo conta 169 posti letto mentre lo Iov ne acquisisce 182, nella programmazione del 2013; invece, il San Giacomo da solo contava in tutto 300 posti letto. «Ben venga lo Iov, ma resta il problema dell’ospedale generalista che perde le sue specialità e diventerà meno attrattivo», denuncia l’Anaao. L’area medica dice addio a Ematologia, Gastroenterologia e Oncologia, ma è l’area chirurgica a pagare il prezzo più alto: cancellata del tutto.
«Togliere la Chirurgia significa che Traumatologia e Ortopedia non avranno più i loro posti letto, c’è il passaggio della Maxillofacciale allo Iov per gli interventi legati a neoplasie, ma le semplici patologie, ad esempio l’estrazione dei denti del giudizio, verranno inviate altrove», ribadisce l’Anaao, ricordando gli altri reparti sfavoriti dal Piano regionale 2019-2023. «Bisognerà vedere l’attuazione di quel che ad oggi è sulla carta: l’Oculistica scompare e il Pronto soccorso castellano non ha più l’automedica, ciò significa che il medico arriverà sul luogo d’intervento da Camposampiero, Cittadella o Montebelluna».
la replica dell'Usl. L’Usl 2 si sofferma sui vantaggi della nuova programmazione. «I posti letto complessivi del San Giacomo, considerando anche lo Iov, aumentano rispetto al passato. E a differenza di prima i cittadini di Castelfranco potranno contare su un centro di riferimento a livello nazionale per la cura dei tumori», ribadisce Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl di Marca.
Il manager della sanità trevigiana legge la perdita dell’area chirurgica in un’ottica provinciale. «Il nuovo Piano socio sanitario non prevede la fine dell’ospedale generalista, Castelfranco continuerà a operare come riferimento per il territorio in sinergia con Montebelluna» aggiunge Benazzi.
Proposte. Per la Cisl uno dei punti cruciali per il futuro sarà lo sviluppo del progetto Iov. «Stiamo seguendo la trattativa per la cessione dei lavoratori dell’Usl 2 allo Iov e chiediamo alla Regione di mettere adeguate risorse economiche», fa sapere Fabio Zuglian, Fp Cisl. Idee chiare anche per riguardo all’integrazione tra ospedale di Castelfranco e Iov, evidenzia Ivan Bernini, segretario regionale Fp Cgil: «Per il cittadino non devono essere disservizi, bisogna semmai pensare a dei meccanismi di compensazione e integrazione tra queste due realtà per dare la migliore risposta a tutta l’utenza».
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