Castelfranco e Montebelluna: Stop ai parti a luglio e agosto. La Cgil: "Totale disinvestimento"

La carenza dei medici a Ginecologia: Castelfranco chiude a luglio, Montebelluna ad agosto. Misura senza precedenti
Ferrazza Castelfranco ospedale
Ferrazza Castelfranco ospedale
CASTELFRANCO. A luglio le partorienti dell'area castellana andranno a mettere al mondo i loro figli all'ospedale di Montebelluna, se non sceglieranno il più vicino ospedale di Camposampiero.
 
Ad agosto toccherà invece alle future mamme del Montebellunese e del Valdobbiadenese andare al San Giacomo di Castelfranco. Insomma quest'anno il piano ferie si abbatterà pesantemente sui reparti di ginecologia-ostetricia di Montebelluna e Castelfranco.
 
Perché oggi, in una conferenza stampa convocata nella sala consiliare della città castellana, il direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi, comunicherà proprio questo. Lo ha anticipato un paio di giorni prima ai medici, oggi lo renderà ufficiale, con al fianco il sindaco di Castelfranco Stefano Marcon, il vicesindaco di Montebelluna Elzo Severin, la presidente della conferenza dei sindaci del distretto di Asolo Annalisa Rampin, il primario di ginecologia-ostetrica Roberto Baccichet, il direttore medico dell'ospedale di Montebelluna Giuseppe Toffolon. E' il piano ferie, che comporterà la chiusura alternata dei reparti dei due ospedali.
 
“Sotto organico di personale ospedaliero, meno cinque ginecologi, ferie e permessi che saltano, ma soprattutto nessun orizzonte di sviluppo per il nosocomio castellano. Il caso del punto nascite è solo la punta dell’iceberg di un quadro regionale di totale disinvestimento e di disimpegno”. Dura l’accusa che Ivan Bernini, segretario generale della Funzione Pubblica CGIL di Treviso, lancia nei confronti dell’ULSS 2 Marca Trevigiana e della Regione del Veneto.
 
“Mano a mano quello che era riconosciuto come eccellenza a livello veneto, il punto nascite di Castelfranco, che conta tra i 900 e i mille parti all’anno, a causa della totale incertezza sul suo futuro non è più attrattivo neppure per i professionisti - spiega Ivan Bernini -, tant’è che l’ultimo concorso per assumere nuovo personale è andato deserto. La difficoltà di reperire organico nasce, inoltre, dalla scarsità di laureati “partoriti” dalle nostre università”.
 
"Oggi dobbiamo affrontare l’emergenza, proprio per garantire le ferie ai lavoratori e dare continuità e qualità a quest’importante servizio offerto. E così, un po’ per accontentare tutti i campanili - sottolinea sarcastico Bernini -, l’ULSS 2 ha stabilito che un mese i bambini nasceranno a Castelfranco e un mese a Montebelluna. Una decisione tampone, ci auguriamo.
 
Perché - aggiunge Bernini -, proprio nella mancanza di un orizzonte di sviluppo del polo ospedaliero castellano, dunque nella totale incertezza sul prossimo futuro, non vorremmo mai che il temporaneo diventasse ordinario”.
 
Il cronoprogramma dovrebbe essere questo: per tutto il mese di luglio chiuderà la ginecologia del San Giacomo e interventi ginecologici e parti saranno dirottati al San Valentino a Montebelluna. Per tutto il mese di agosto avverrà invece l'inverso: funzionerà il reparto di ostetricia-ginecologia di Castelfranco e quello di Montebelluna resterà chiuso.
 
Il motivo? Entrambi i reparti hanno carenza di organico, mancano un paio di medici per parte e con l'arrivo delle ferie estive l'organico si assottiglia ulteriormente e quindi piuttosto di avere una operatività ridotta in entrambi i reparti si è scelto di tenerne aperto uno alternativamente. Prima di rendere operativo il piano ferie si cercherà di vedere se è possibile renderlo meno pesante, difficile però riuscirci nei pochi giorni che restano, perché quelli che mancano sono proprio i ginecologi. Controindicazioni? 
 
«Ne parlavo giusto con un anestesista -fa notare Pasquale Santoriello, segretario provinciale Anaao Assomed- in caso di distacco di placenta la situazione potrebbe diventare critica se la partoriente deve essere portata nell'ospedale lontano, perché c'è tempo solo un'ora per preparare tutto. Però prima di lamentarsi inutilmente di non riuscire a reclutare ginecologi io mi domanderei: cosa abbiamo fatto per convincerli a restare a lavorare con noi a Treviso? la risposta è semplice: nulla».
 
Insomma arriverà l'alternanza tra i due reparti per i due mesi estivi, altra tegola per la ginecologia-ostetricia del San Valentino che già ha visto il blocco delle sedute operatorie programmate e che a breve potrebbe perdere il primario se Roberto Baccichet, arrivato a marzo a dirigere le ginecologie di Montebelluna e Castelfranco, sceglierà di tornare ad Oderzo.
 
E va all'attacco il Pd di Montebelluna: «Noi riteniamo -afferma il capogruppo in consiglio comunale a Montebelluna di Pd-Il futuro è adesso, Davide Quaggiotto- che la chiusura anche temporanea, con la scusa delle ferie, del reparto di Ostetricia-Ginecologia sarebbe un pessimo segnale per l'Ospedale di Montebelluna».

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