Castelfranco, apre lo Iov: primi ambulatori per i tumori ereditari

CASTELFRANCO . Sarà la diagnosi dei tumori ereditari la prima attività che partirà negli ambulatori dello Iov all’ospedale San Giacomo che saranno inaugurati domani alle 13 alla presenza del governatore Luca Zaia, dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, del direttore regionale della sanità Domenico Mantoan, del direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi e dello Iov Patrizia Simionato.
La cerimonia, che di fatto inaugura la presenza dello Istituto oncologico al secondo piano del San Giacomo, inizierà nella sala convegni. Per questo esordio operativo sono stati stanziati 620 mila euro, mentre tutta l’operazione Iov quasi venti milioni di euro, per l’esattezza 19 milioni 690 mila. Pienamente rispettati i tempi di attivazione: il primo step era infatti fissato a fine settembre. Il taglio del nastro sarà anche l’occasione per conoscere nei particolari l’attività che caratterizzerà la sede castellana dello Iov, come anche quando diventeranno operativi gli ambulatori.
Come detto, riguarderà i tumori ereditari il primo ambito, ovviamente in senso temporale di intervento. Castelfranco sarà uno dei punto di riferimento per coloro che hanno già familiarità con il cancro: attualmente la diagnosi viene eseguita in Veneto nei centri di Negrar (Verona), Mestre e Padova, sede dell’Istituto Oncologico Veneto.
L’attenzione sarà dedicata a pazienti che già manifestano sintomi che potrebbero nascondere l’insorgere di un tumore, più che di una attività di screening in persone sane. L’obiettivo è quello di anticipare quanto possibile una diagnosi tumorale: il tempo è un fattore importantissimo per individuare e sconfiggere il cancro. Dopo questo passo, la tabella di marcia della sede dello Iov castellano prevederà l’attivazione dell’ala est del secondo piano e quindi il primo intervento dove verranno allocati i reparti, ovvero al 12° piano (730 mila euro). Quindi l’attivazione del 10º e dell’11° piano (3 milioni e 420 mila euro per uno).
Un milione e mezzo sarà necessario per l’attivazione completa dello Iov prevista entro la fine del prossimo anno.
Occorrerà attendere il 2019 per l’attivazione della radioterapia, composta da un bunker più un accelleratore, con un investimento di 5 milioni di euro. Altri tre milioni e mezzo saranno necessari per l’adeguamento antisismico del monoblocco. La decisione di allargare lo Iov a Castelfranco deriva dal fatto che attualmente la sede padovana all’ospedale Busonera non permette alcuna espansione: a fronte dei tempi di attesa decisamente troppo lunghi per un nuovo ospedale padovano.
Un problema per una realtà che pur essendo il più giovane tra gli Irccs (istituti di ricerca e cura) si caratterizza per una forte attività e una spiccata specializzazione, riconosciuta in ambito internazionale. Da qui l’opzione per il San Giacomo che presentava alcuni piani non utilizzati e che ora ospiterà una indiscussa eccellenza. Alcuni servizi di diagnosi e cura saranno gestiti in convenzione con quelli dell’Usl: tra questi il laboratorio analisi, il servizio trasfusionale, l’anatomia patologica, parte della radiologia, endoscopia, le sale operatorie. A gestione diretta dello Iov la radioterapia. La convenzione firmata tra Iov e Usl 2 ha durata decennale.
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