Casier, travolto dal cancello senza il bullone: un video ha ripreso la morte di Tommaso

Depositato per la perizia disposta dalla Procura. È indagato il responsabile della ditta che ha installato il manufatto

CASIER. Un video, che ora è allegato all’indagine, ha ripreso la morte del piccolo Tommaso Tiveron, morto il 29 luglio scorso a quattro anni schiacchiato dal pesante cancello della sua abitazione. Le immagini, registrate da una telecamera di videosorveglianza, posizionata al di fuori delle casa di via IV Novembre a Dosson di Casier, saranno infatti utilizzate nel corso di un esame tecnico disposto dalla Procura per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente.

Per questo, anche a tutela dell’interessato, il sostituto procuratore Davide Romanelli procederà nelle prossime ore a iscrivere il nome del responsabile della ditta che doveva installare il manufatto che ha ceduto, investendo il bambino perché mancante dell’ultimo bullone della cerniera, quello deputato alla chiusura. Il fascicolo al momento è aperto per omicidio colposo a circo di ignoti.


L’inchiesta

Gli inquirenti sono convinti che la causa dell’incidente sia stata la mancanza di un bullone che doveva funzionare da fermo del cancello della casa di via IV Novembre. Si tratta della conferma dei sospetti che aveva da subito avuto il padre del piccolo, Gianni Tiveron, che da così aveva spiegato l’accaduto: «Il cancello si chiudeva al centro, una delle due ante era più chiusa dell’altra. Non so come, è uscita dal paletto, ribaltandosi su di lui. Il cancello era ancora manuale, ma non aveva nessuno stop, nessun tipo di fermo che lo potesse bloccare a fine corsa».

Adesso il sostituto procuratore Davide Romanelli, che sta coordinando le indagini dei carabinieri, vuole capire il perché non fosse presente quel elemento smontabile, giunzione tra due parti meccaniche, che serviva a tenere stabile il pesante cancello in ferro. Da chiarire c’è, alla luce dei fatti, se il bullone non sia mai stato messo o se per caso qualcuno lo abbia smontato in un secondo momento. Per questo sono stati sentiti i responsabili dell’impresa che ha installato il cancello e il fabbro che lo ha realizzato e predisposto per il montaggio. Il cancello, una volta terminato il montaggio e chiuso il cantiere, avrebbe dovuto essere dotato di fermi, perni e binari per i movimenti di aperture e chiusura delle ante. L’inchiesta, condotta dai carabinieri della stazione di Casier, coadiuvati dai tecnici dei vigili del fuoco, si sono subito focalizzate sul sistema di controllo e quello relativo alla stabilità del cancello.

Tutto a posto tranne quell’ultimo tassello che doveva proprio impedirne la fuoriuscita e la caduta a terra. Nei prossimi giorni gli investigatori daranno incarico e procederanno con una perizia che dovrà dire se il cancello era stato montato seguendo le linee guida previste dalle estremamente complesse regole che vigono a livello europeo. Nell’esame tecnico ci si potrà avvalere anche delle immagini della telecamera di video sorveglianza che ha ripreso i fatali secondi nei quali il grosso e pesante blocco in ferro si è staccato entrando in pieno il bambino.

I dubbi

A quanto risulta dalle diverse testimonianze raccolte il cantiere era però già stato consegnato alla famiglia Tiveron. E la circostanza per cui il manufatto non fosse stato elettrificato è un particolare che gli investigatori non tengono in considerazione; in primo luogo perché la sua stabilità è indipendente dalla automazione e in secondo luogo perché questa, particolarmente costosa, sarebbe potuta avvenire successivamente alla corretta installazione.

Ed è proprio su meccanismi, automatismi e sistema di controllo e stabilità del cancello che si sono subito concentrate le attenzioni di carabinieri della stazione di Casier che, su disposizione della Procura, hanno anche provveduto a sequestrare l’area dove è avvenuta la tragedia e lo stesso cancello. Com’è stato possibile che l’anta si sia rovesciata, travolgendo il piccolo che stava varcando la soglia per raggiungere i genitori, il fratellino di 2 anni e la nonna davanti a lui? È su questo aspetto che si concentrano gli inquirenti, che stanno proseguendo le indagini e cercare di trovare una causa a questa terribile tragedia.—



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