Casette dell’acqua in funzione bollicine a 5 centesimi al litro

Nel Nord Italia sono diffusissime, e anche in provincia stanno prendendo sempre più piede. Ma Treviso fino ad ora era in difetto. Ora anche nel capoluogo sono arrivate otto casette dell’acqua. Viste non di buonissimo occhio da Ats, che difende la qualità dell’acqua che esce dai rubinetti, sono però una manna per la riduzione dei rifiuti e per limitare il prelievo industriale dell’acqua.
Ieri l’inaugurazione della casetta dell’acqua in via Sarpi, installata in realtà da un paio di mesi insieme alle altre sette, che si trovano in piazzale Burchiellati, piazza Vittoria, via Giorgione, piazza Martiri Belfiore, strada Ottavi, viale Francia e strada di San Bartolomeo. La proposta di installarle è partita dalla consigliere del Pd Antonella Tocchetto, che dopo averci provato fin dal 2009, ha trovato poi terreno più fertile nella maggioranza di cui fa parte. Per il Comune nessun costo, solo la concessione per 5 anni a titolo gratuito dell’occupazione del suolo pubblico alla Vivatek di Spresiano, l’azienda che le installa e gestisce. In funzione 24 ore su 24, erogano acqua naturale e gassata, prelevata direttamente dall’acquedotto. Per utilizzarle è sufficiente inserire il credito, a monete o con una card ricaricabile, che si può richiedere in alcuni negozi delle zone in cui si trovano le casette. Per il resto basta munirsi di bottiglie (anche queste in realtà sono acquistabili negli stessi negozi). L’acqua costa 5 centesimi al litro. C’è chi nutre perplessità sulla qualità dell’acqua distribuita dalle casette, e chi non trova il motivo di spendere per bere la stessa acqua che esce dal rubinetto di casa.
«Siamo i primi a dire che l’acqua migliore che c'è, è quella dell’acquedotto. Ma ha un limite, le tubature con gli anni rilasciano microbatteri», spiega Pietro Manzan, titolare della Vivatek. «Non è colpa di nessuno, tanto meno di Ats; è inevitabile. Noi l’acqua la filtriamo da quei batteri e anche dal cloro. I filtri vengono cambiati periodicamente, e se non viene fatto la macchina blocca l’erogazione. Abbiamo scelto di installarle solo nei Comuni vicini alla nostra azienda, proprio perché è l'unico modo per garantire un controllo e manutenzione costanti».
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