Caseificio, smentito l'ex sindaco «Nessun rischio delocalizzazione»

Il sindaco Igino Fabbian
BORSO.
Nessun rischio delocalizzazione per il caseificio Senoble ex Bergamin. Lo precisa il direttore dello stabilimento, Luigi D'Auria. «Non esiste - conferma secco disinnescando le polemiche politiche di questi giorni - alcuna ipotesi di delocalizzazione delle attività produttive del caseificio in conseguenza dell'interruzione per l'iter sull'approvazione della pat». L'ampliamento era stato richiesto più volte nell'arco degli ultimi 6 anni da parte dei fratelli Bergamin, ma l'azienda è sempre rimasta in attesa, considerato che la zona dove sarebbe dovuto nascere l'ampliamento non è stata ancora resa industriale. Ad accedere l'allarme delocalizzazione, informando tutto il paese con una lettera, è stato l'ex sindaco, Igino Fabbian scatenando dubbi e preocccupazioni tra i lavoratori dell'ex caseificio Bergamin. «Sono venuto a conoscenza della lettera scritta e diffusa dall'ex sindaco Fabbian - dichiara D'Auria - Quello che è stato scritto usando il nome dello stabilimento non è stato autorizzato dall'azienda». Sospiro di sollievo quindi per i 128 dipendenti: adesso è confermata la garanzia che la produzione del caseificio Senoble resta in paese. «Per quanto riguarda le nostre decisioni amministrative e le strategie aziendali - spiega il direttore - dovrò solo confrontarmi con il commissario. Non mi sembra il caso che venga fatta della speculazione politica su questa questione». L'ex sindaco Fabbian dovrà dare una risposta alla bufera scatenata dalle sue dichiarazione durante l'incontro pubblico di questa sera alle 20 nella palestra comunale.
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