Case sott’acqua con l’alluvione ora una polizza paga i danni

Per la prima volta una compagnia copre anche le abitazioni nelle aree golenali L’esperienza di Zanot: «Costa non poco ma i rimborsi arrivano in tempi rapidi»
agostini agenzia foto film ponte di paive maltempo esondazione piave in foto roberto zanot
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Ponte di Piave

Danni causati dall’alluvione del Piave, «Grazie all’assicurazione ho recuperato parte delle perdite», racconta Roberto Zanot, abitante della golena di Ponte di Piave.

Era il 6 dicembre 2020 quando il fiume sacro alla Patria è tornato a far paura a Ponte di Piave, Salgareda e Zenson. Nella serata di quella domenica di dicembre il livello dell’acqua aveva raggiunto gli 8 metri e 56, prima di iniziare a defluire. Una manciata di metri in meno rispetto al 2018, quando per pochi centimetri non invase le strade del centro di Ponte di Piave. Gli abitanti dell’area golenale, appena le acque hanno iniziato a defluire, hanno cercato di far ritorno nelle proprie abitazioni, sfidando l’acqua e il fango, per constatare gli ingenti danni dell’ultima piena.

Una vita dura quella in golena, chi ha avuto la possibilità ha abbandonato la propria abitazione dopo l’alluvione del 2018 che aveva colpito i circa 90 nuclei familiari presenti a Ponte di Piave. «Bisogna assicurarsi tramite una polizza annuale per sperare di recuperare una parte degli eventuali danni causati dal fiume, le piene sono sempre più frequenti e per chi vive in golena questo è l’unico modo per poter avere ossigeno», raccontato Roberto Zanot, abitante di via Zattere a Ponte di Piave, che vive in golena da una vita. «Gli aiuti con Vaia arrivarono, ma ci vollero mesi per poterli ottenere – ha proseguito Zanot – per cui chi ebbe danni ingenti dovette pagare tutto e subito di tasca propria. Le piene del Piave sono sempre più frequenti, l’ultima non ci ha risparmiato, vale davvero la pena informarsi per assicurarsi. Dopo la piena di dicembre sono venuti i periti che hanno verificato i danni subiti e dopo qualche giorno mi sono visto recapitare l’indennizzo. Per chi abita in golena questo può essere d’aiuto. Pago circa 300 euro all’anno, ma il premio cambia a seconda di diversi fattori».

A chiarire il funzionamento delle assicurazioni l’agente Claudio Boatto di Unipolsai. «In tutta Europa quando si acquista una casa è obbligatorio assicurarsi contro le calamità naturali e il riassicuratore finale è lo Stato, in Italia non vige questo obbligo – spiega Boatto – durante il governo Monti è stato detto chiaro e tondo che in caso di calamità naturali i risarcimenti sarebbero stati ben pochi e quindi di assicurarsi. Il governo ha quindi chiesto alle compagnie di formulare una polizza per le calamità naturali, terremoti e inondazioni». I costi però non sono indifferenti. «Non essendo obbligatoria e non essendo lo Stato il riassicuratore finale i costi non sono bassi – prosegue Boatto – se la rendessero obbligatoria sarebbe decisamente più accessibile grazie al principio di mutualità. Il problema è che non c’è il riassicuratore finale, le compagnie devono a loro volta riassicurarsi e i costi sono più alti». Ci sono però delle compagnie che escludono l’area golenale. «La nostra la comprende, purché le abitazioni siano regolari e non abusive». —



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