Case di riposo, 400 anziani in attesa

TREVISO. Quattrocento famiglie in attesa, per un posto in casa di riposo in città. «Lo dico perché conto la gente che mi tira per la giacca», dice Luigi Caldato, presidente dell’Israa. E ci vogliono mesi, molti mesi, per avere il posto. Mentre altrove, nell’hinterland o nell’Opitergino Mottense, ci sono quelli che gli addetti ai lavori chiamano «letti freddi», posti accreditati che restano vuoti.
La giunta Manildo non ci sta. E ha deciso di intervenire. Roberto Grigoletto, il vicesindaco neo assessore al welfare, ha scelto la prima visita della case di riposo cittadine per parlare forte e chiaro a Usl 9 e Regione. Prima ha visto di persone residenti e strutture allo «Zalivani», al «Menegazzi» di San Giuseppe (con relativo cantiere), al «Città di Treviso» a Santa Bona e alla casa Albergo di borgo Mazzini, non senza un pensiero all’ex «Umberto I» embrione di laboratorio di nuove esperienza di co-housing in città.
E poi ha tuonato, sul piano politico: «Così com’è il sistema non funziona, porteremo la questione la prossima conferenza dei sindaci dell’Usl 9, e chiederemo al presidente di farsi tramite verso Usl 9 a Regione», ha detto, «Zaia, tanto attento ad altre questioni, deve prendere per mano anche il sociosanitario e la questione case di riposo: i posti letto vanno riequilibrati, il capoluogo è oggettivamente penalizzato rispetto agli altri comuni. E dunque si deve potenziare la disponibilità in città, o riempire i posti vuoti in altri Comuni».
L’Israa, che sposa la battaglia, si dice pronta sin d’ora. E mette sul piatto 25 posti in più degli 860 ospiti attuali: «Strutture, sicurezza, livelli di assistenza ce lo consentirebbero anche domani», ha spiegato Luigi Caldato, «del resto la pressione sulla nostre case di riposo, se da un lato è dovuta alla densità abitativa del capoluogo rispetto alla provincia, dall’altro è indubbiamente frutto degli standard di eccellenza che ci vengono riconosciuti da tutti».
Grigoletto e Caldato, che hanno ribadito la stretta collaborazione e la sintonia fra giunta e vertici Israa, ricordano l’esponenziale aumento della popolazione anziana (in Italia nel 1971 gli ultracentenari erano 166, oggi sono 16.450, nel 2050 saranno 170.000!). L’Israa ospita oggi 28, di cui 27 donne, fra cui Carlina, la più anziana, che ha 107 anni. «Dovremo ragionare non più sulla terza, ma sulla quarta e anche sulla quinta età, fra non molto», ha concluso Grigoletto, «ma intanto è necessario cambiare le politiche di distribuzione dei posti letto». Nel mirino i «moduli» di 120 posti letto accreditati a pioggia a scapito dei criteri geografici, la concorrenza fra case di riposo in provincia, i posti Rio (quelli in uscita ospedaliera). A seconda del «percorso» - con o senza impegnativa, valutazione Svama da parte dell’Usl 9 - un posto letto costa alle famiglie dai 1500 ai 2400 euro al mese.
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