«Case a pezzi, adesso basta» La protesta di Borgo Padova

I residenti manifestano con al collo appese le foto del degrado negli alloggi Dalle infiltrazioni al riscaldamento. L’Aeep: «Ci sono 400 mila euro di insoluti»
Davide Nordio
Prandi Castelfranco Borgo Padova manifestazione case popolari
Prandi Castelfranco Borgo Padova manifestazione case popolari

CASTELFRANCO

Il prossimo anno compiranno un secolo di vita. Anche oggi vengono spesso indicate come un esempio di edilizia popolare che facilita l’integrazione tra i residenti e sono tutelate come beni archittenici. Ma l’aspetto esterno tradisce quello interno specie sul retro, dove il degrado è più che evidente. Sono le case popolari di Borgo Padova: ieri i residenti - un centinaio - hanno deciso di far sentire la loro protesta dopo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nell’ultima ondata di maltempo che ha colpito la città, sono volate via tegole e camini.

Si sono riuniti intorno alla fontana, l’unica presente a Castelfranco, che hanno fatto risorgere a spese loro l’anno scorso, un simbolo di unità di un borgo che non vuol essere dimenticato. «Purtroppo è stato cosi negli ultimi decenni - spiega la presidente dell’associazione dei residenti Mara Maramarco - Ci sono portoncini che hanno 97 anni, ci sono infiltrazioni che dal tetto arrivano al piano terra, alcuni condòmini non hanno il riscaldamento e devono provvedere con una stufetta a gas, i muri sono tutti rabberciati. Chi ha voluto e potuto ha scelto di provvedere in proprio, ma gli altri? Ci avevano detto che le cose sarebbero cambiate con il superbonus 110% con cui avrebbero rifatti portoncini ed infissi, ma ogni tentativo è andato a vuoto. Siamo allo stremo, non siamo qui gratis, come sostiene qualche leone da tastiera, paghiamo lo stesso affitto di chi ha un alloggio popolare in altre zone della città».

I residenti portano appese al collo le foto che dimostrano lo stato di degrado: l’età media è decisamente agée, ma non mancano le coppie giovani e i bambini. «Fino ad un anno fa ci siamo fatti carico noi della cura del verde, senza nessun contributo da parte di Aeep - conclude Maramarco - ma adesso basta».

Sul caso di Borgo Padova fa sentire la sua voce anche Aeep, la partecipata del Comune che gestisce le case popolari: «La nostra programmazione - spiega il presidente Leopoldo Passazi - segue un principio di sostanza: o verniciamo le pareti esterne e sostituiamo gli scuri, oppure sistemiamo alloggi sfitti per dare una casa a chi ne ha bisogno e diritto?»

I numeri parlano di 900 mila euro che, con il progetto Sisus (40 mila euro il contributo di Aeep) hanno permesso di recuperare 28 alloggi sfitti. Sulle manutenzioni nel 2018-19 sono stati investiti 60 mila euro nei cinque condomini di Largo Asiago, 90 mila euro in via Catalani per le caldaie. In Borgo Padova sono stati investiti nel 2020-21 50 mila euro a cui si aggiungono 30 mila euro per l’annualità successiva e che interessano finestre, scarichi e, in previsione, i portoncini.

«L’azienda - conclude Passazi - opera nonostante la piaga degli insoluti. È quasi inutile dire che sarebbe più semplice fare manutenzioni se tutti pagassero. Anche tra i “manifestanti” di oggi vi è chi ha già maturato tre mesi di arretrati. Complessivamente ad oggi l’insoluto è pari a 400 mila euro. Ritengo, quindi, che (fatto salvo il diritto di manifestare le proprie idee) si debba partire da un principio di verità e oggettività, e non pensare che siccome si alza la voce l’azienda non continui ad operare» —



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