Casa Santa Dorotea di Bibione Spunta il maxi investimento

Ma non di soli risparmi si vive. E così la Diocesi, mentre è intenzionata a ripianare il passivo della fondazione Pio X, ha deciso di investire oltre cinque milioni nella ristrutturazione della ex casa per ferie Santa Dorotea, a Bibione, in via Baseleghe 11. In realtà, è più di un a ristrutturazione: la Diocesi di Treviso, o meglio, il committente del progetto, la controllata «Giuseppe Toniolo srl», ha utilizzato l’aumento di volumetria concesso dal piano casa all’articolo 3 con la legge regionale 13 del 2011, come testimonia il cartellone del cantiere, avviato poco più di un anno fa, il 13 maggio 2013 (il 15 maggio il comune di San Michele al Tagliamento ha rilasciato l a concessione). Tutto è nato dopo le cessione dolorosa, ma necessaria, dell’ex colonia «Stella Maris» di Jesolo Lido, nella zona dell’ospedale. A quel punto, si è deciso di intervenire in maniera rilevante sulla struttura della casa Santa Dorotea, immobile che accusava anche i segni dell’età.
E dunque, da un lato l’ampliamento, all’altro la creazione di una struttura moderna. Come già la Stella Maris, la casa di Bibione potrà ospitare famiglie, coppie e chiunque voglia trascorrere un periodo di vacanze a prezzo calmierato o comunque non di mercato, ma anche associazioni impegnate nella solidarietà, un caso su tutti la Don Tonino Bello, di casa Toniolo, che da anni organizza soggiorni marini integrati, per disabili e non.
Di qui la cifra dell’investimento complessivo, destinata a superare, a quanto è trapelato da ambiente ecclesiastici, i 5 milioni. Il responsabile del progetto è l’ingegner Diego Malosso, non nuovo a progetti di questo genere, che gode del l’apprezzamento dei vertici diocesani. I lavori sono eseguiti da una delle imprese più note di Treviso, la Cev di via Castellana.
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