Casa in fiamme nella notte famiglia salvata dal cugino

Riese. A fuoco il tetto dell’abitazione del papà dell’assessore Stradiotto Paura per le esalazioni provenienti dal materiale usato per l’isolamento
Di Davide Nordio
Filippi Riese Pio X via Cendrole incendio tetto abitazione
Filippi Riese Pio X via Cendrole incendio tetto abitazione

RIESE. Tragedia sfiorata nella notte di Natale a Cendrole: una serie di fortunate coincidenze ha permesso che un incendio divampato alle tre di notte in una abitazione abbia causato solo danni materiali esterni, che non hanno riguardato la parte abitata, e che sia stato notato in tempo utile per dare l’allarme, con un intervento massiccio di uomini e mezzi dei vigili del fuoco di Castelfranco, Montebelluna e Treviso. Ad essere aggredita dalle fiamme scaturite improvvisamente l’abitazione di Nereo Stradiotto, detto Gianni, 71 anni, che in quel momento stava dormendo nella parte dello stabile dove alloggia: l’altra, quella aggredita direttamente dal fuoco, al momento non è abitata. Ad accorgersi degli strani bagliori che provenivano dalla villetta è stato un cugino di Stradiotto, Oscar, 39 anni, che abita dalla parte opposta di via Cendrole, che si era alzato nel cuore della notte. Dalla finestra ha visto il fuoco e ha dato l’allarme. Nel frattempo le fiamme avanzavano senza sosta dal camino ricoperto da pannelli in legno verso il tetto. Nello stesso momento in cui Oscar Stradiotto realizzava quanto avveniva nell’abitazione di fronte alla sua, le fiamme hanno raggiunto un condizionatore e ciò ha mandato in tilt l’impianto elettrico facendo entrare in funzione una sirena, che ha fatto sobbalzare dal letto il proprietario. Subito sono stati avvertiti i pompieri, mentre i vicini hanno aiutato con i secchi a spegnere il rogo. Ma l’incendio si è allargato al tetto, trovando facile innesco e alimentazione nella copertura catramata. Pioveva e c’era vento, ma fortunatamente soffiava dalla parte opposta rispetto al tetto, tenendo lontane le fiamme. Sono arrivati i vigili del fuoco con cinque mezzi: la temperatura sopra il tetto era altissima e si sono dovuti continuamente dare il cambio perché era impossibile resistere più di tanto al calore e sopratutto alle esalazioni che provenivano dall’impermeabilizzazione del tetto. Ne hanno avuto per oltre tre ore prima di poter dichiarare sicura la zona. Alla fine è risultata distrutta una porzione di tetto sopra due stanze utilizzate come magazzino, una delle quali vuota. A separarla dalla parte abitata (miracolosamente rimasta intatta) solo una porta. Se nessuno avesse visto le fiamme, il fumo acre e pesante avrebbe potuto invadere anche l’ambiente dove stava dormendo Nereo Stradiotto, con conseguenze che si possono facilmente intuire. Idem se il fuoco si fosse propagato negli ambienti vicini a dove è divampato: nel garage infatti era parcheggiata l’auto di Stradiotto. «Un vero miracolo che i danni si siano limitati al tetto», dice Stradiotto, mentre assieme al figlio Silvano (assessore all’istruzione nel Comune di Riese) e ad altri parenti sta sistemando gli ambienti colpiti dalle fiamme, «poteva andare molto peggio, anche perché non mi ero accorto di nulla». A quanto risulterebbe dai primi sopralluoghi le fiamme si sono sprigionate a causa di una insufficiente isolamento della canna fumaria, il cui calore ha incontrato i pannelli di copertura in legno. A prima vista un lavoro non eseguito a regola d’arte nell’abitazione costruita 13 anni fa. Anche sul tetto sarebbero stati riscontrati alcuni difetti che avrebbero potuto avere conseguenze peggiori.

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