Casa Giorgione compie dieci anni e indaga il giallo dell’età dell’artista

arte e cultura
Il museo Casa Giorgione compie dieci anni: e per festeggiare questo traguardo il Comune ha organizzato una serie di incontri per approfondire la figura per certi versi ancora enigmatica del grande artista castellano sotto il titolo “Giorgione is back: nuove scoperte, analisi, riletture”.
Ed è proprio alle nuove scoperte che sarà dedicato il primo incontro in programma il 3 maggio alle 18: protagonista sarà infatti la professoressa Jaynie Anderson (università di Melbourne, Australia), colei che ha studiato il cosiddetto Incunabolo di Sydney, che praticamente farebbe riscrivere la datazione delle prime opere del Giorgione. Il caso è venuto alla luce recentemente: nella biblioteca di Sydney è stata scoperta una edizione della Divina Commedia stampata a Venezia nel 1497 con un disegno della Vergine col Bambino di mano giorgionesca. Ma accanto a questo vi è un commento che rivela per la prima volta la data esatta della morte del Giorgione ovvero il 17 settembre 1510 e l’età che aveva al momento del decesso, 36 anni. Quindi sarebbe nato tra il 18 settembre 1473 e il 17 settembre 1474 e non, come dice il Vasari, tra il 1476 e il 1478. Quindi si tratterebbe di rivedere tutta la sua carriera a cominciare dal’apprendistato fatto presso la bottega di Giovanni Bellini. Ma c’è anche l’ipotesi che quella edizione della Divina Commedia sia stata proprio del Giorgione che vi fece quel disegno, mentre il commento sulla sua fine dal successivo proprietario che comunque sapeva con esattezza la sua data di morte. La professoressa australiana cercherà dunque di dipanare il mistero nella città natale di Giorgione insieme al professor Reinhold Christopher Mueller.
Gli altri appuntamenti vedranno altri illustri giorgionisti: il 31 maggio si confronteranno su tre iscrizioni del pittore il professor Enrico Maria Dal Pozzolo e il professor Massimiliano Bassetti, mentre il 21 giugno sarà al centro del dibattito tra Salvatore Settis e Sergio Alcamo uno dei capolavori più noti e più enigmatici: la Tempesta. —
D.N.
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