Casa di riposo, no dell’Usl «Ala Pagani inadeguata»

ODERZO. Il padiglione Pagani della casa di riposo di Oderzo chiuderà per “esaurimento”, perché dall’Uls non verranno effettuati nuovi ricoveri in quel padiglione ritenuto inadeguato.
Gli ospiti, negli ultimi tempi sono calati da 81 a 39. Il Pd di Oderzo,con il suo presidente Alessandro Battel, rinnova la polemica e accusa l’ex cda e l’amministrazione comunale che l’aveva confermato, di “non scelte”.
«Quando ricordiamo che con meno ospiti la Rao riceve meno contributi, non ci riferiamo certo alla diminuzione per cause naturali: la notizia non è che gli ospiti sono passati da 81 a 39 perché sono via via scomparsi, è che quei 39 verranno probabilmente trasferiti», dice Il Pd opitergino, «I contributi che potrebbero venire a mancare sono appunto ovviamente quelli relativi ai 39 ospiti attuali. Se non abbiamo una struttura adeguata non solo non ci mandano altri degenti, ma ci tolgono quelli che già ci sono. Bene per loro se troveranno spazio in residenze più adatte e in cui staranno meglio, ma intanto a noi resta una struttura inefficiente e parzialmente vuota perché non l'abbiamo migliorata».
Concetto sintetizzato anche dall’ex presidente della Rao Marcello Ferri, consigliere comunale: «Gli ospiti sono diminuiti perché l’Usl non fa più alcun inserimento in quel padiglione inadeguato».
Sandro Valerio, penultimo presidente della casa si riposo precisa: «I lavori, eseguiti a cura e spese dell’Usl 9, hanno comportato un costo di circa 90.000 euro. Nel 2013, un ulteriore intervento, eseguito sempre a cura e spese dell’ Usl 9 e finalizzato al miglioramento della sicurezza, ha comportato un costo di circa 30.000 euro. I suddetti interventi non sono, comunque, risultati sufficienti a superare tutte le non conformità strutturali rilevate che, ancor oggi, interessano la Residenza Pagani. A tale proposito l’Uls ha dichiarato: “Dalla descrizione dei requisiti strutturali non ancora conformi si evince che, seppur non si garantisca il livello qualitativo strutturale del servizio che richiede la normativa vigente, non vi sono non conformità tali da compromettere la sicurezza degli ospiti. Inoltre, dalla visita effettuata dall’Usl in aprile la situazione degli ospiti appare buona, i locali confortevoli e familiari per l’accoglienza della particolare tipologia di ospiti. Gli standard organizzativi sono corrispondenti alle norme”»,conclude Valerio.
Intanto altre case di riposo a San Polo, Ponte di Piave e anche nel vicino territorio veneziano stanno aumentando le capacità di accoglienza.
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